mercoledì 29 maggio 2013

Germania uber alles! Colombia eterna seconda

Pronostico rispettato, ma non senza patemi d’animo. La Germania vince il Mundial Cup, soffrendo però più del dovuto una Colombia impavida, mai doma, che ai punti avrebbe quantomeno meritato il pari e la possibilità di giocarsi il titolo ai rigori.
Al Russetto, con una splendida cornice di pubblico, finisce 2-1 per i tedeschi che, dopo la World League, portano a casa il secondo trofeo stagionale. I teutonici devono rinunciare ad Emilio Annunziata e Giuseppe Catapano. Tra i pali c’è Coletta, completano lo starting five Ruoccolano, Visone, Liguori e Di Palma. Per la Colombia spazio al confermatissimo Casoria (eletto a furor di popolo miglior portiere della kermesse, ndr), in difesa il tandem Aprile-Di Matteo, Cianci intermedio alle spalle di capitan Ammaturo.
Pronti via ed i sudamericani lasciano subito intendere che stavolta non sarà una passeggiata per Nunziata e soci. Cianci dopo un minuto scalda i guantoni di Coletta. Al 10’ altra chance ghiottissima per i colombiani: discesa e conclusione di Di Matteo, il cuoio, dopo una deviazione, sbatte sul palo. Scampato il pericolo, la Germania rompe gli indugi. Minuto 15, corner di Nunziata, dalle retrovie sbuca Ruoccolano che di piatto trafigge Casoria, 1-0. Passa un minuto ed è lo stesso universale ottavianese a sciupare la chance del raddoppio: il suo piazzato sul primo palo viene respinto di piede da Casoria. Prima dell’intervallo, l’ultima emozione è targata Colombia. Doppio scambio Aprile-Ammaturo, palla incredibilmente a lato. Si va al riposo sull’1-0.
Non mancano le emozioni in apertura di ripresa. Passano appena 22 secondi e sul calcio d’angolo liftato di Aprile, Ruoccolano ci mette il piedino per il più classico degli autogol. 1-1, tutto da rifare. Buon momento per la Colombia che cerca fortemente il vantaggio: al 2’ altra discesa di Di Matteo, Russo si materializza sulla linea, salvando la sua porta. La replica dei tedeschi è affidata al solito Ruoccolano, puntata insidiosa che mette a dura prova i riflessi di Casoria, sulla respinta Visone perde l’attimo buono. Al 16’ altro legno per i colombiani: Di Matteo ruba palla e prende la mira, il suo diagonale scheggia il palo lungo. Momento chiave del match che si tinge di bianconero. Ripartenza da manuale dei teutonici, Liguori raccoglie la sfera da fuori area e col mancino sorprende Casoria. 2-1, la Germania è di nuovo avanti. La Colombia le tenta tutte per agguantare il pari: al 24’ splendido tacco di Aprile, Coletta però si supera e d’istinto salva i suoi. In pieno recupero secondo giallo per Ruoccolano, che chiude anzitempo la sua finale. La Germania, in inferiorità numerica, serra i ranghi, portando a casa il 2-1 fino al triplice fischio. Finisce così, la Germania è di nuovo campione. La Colombia, come nella passata stagione, chiude la kermesse con la piazza d’onore.

Germania-Colombia 2-1: il tabellino
Germania: Coletta, Russo, Ruoccolano, Di Palma, Nunziata, Liguori, Visone
Colombia: Casoria, Cianci, Aprile, Ammaturo Lui., Ammaturo Lud., Ciniglio, Di Matteo, Angeloni
Arbitri: Sig.ri Carmine Di Gennaro e Vincenzo Di Martino
Reti: Ruoccolano (G); aut. Ruoccolano (C), Liguori (G)

giovedì 23 maggio 2013

Manita alla Serbia, Colombia in finale!

È la Colombia la seconda finalista dell’edizione 2013 del Mundial Cup. I sudamericani soffrono ma portano comunque a casa il pass per la finale, superando una buona Serbia per 5-2. Anche per i serbi i sogno svanisce proprio nel momento clou.
Gara equilibrata, soprattutto in avvio. Entrambe preferiscono non scoprirsi, prolungando la fase di studio. L’equilibrio viene rotto, infatti, soltanto sul finire della prima frazione. È Vito Aprile, al termine di un’azione personale, a bucare Avino con un tiro che si infila tra le gambe. L’1-0 taglia un po’ le gambe ai serbi che nel giro di tre minuti subiscono anche il raddoppio. Azione caparbia di Cianci che da terra vede e serve l’accorrente Angeloni che di destro non sbaglia. 2-0 e squadre al riposo.
Nella ripresa ottimo l’impatto dei serbi che alla prima chance centrano il bersaglio grosso: assist col contagiri di De Vivo per Picariello che insacca il cuoio del 2-1. La Colombia però non resta lì a guardare: al 7’ gran tiro di Luigi Ammaturo, corta respinta di Avino sui piedi di Vito Aprile che in scivolata firma il nuovo allungo. La Serbia, a metà frazione, si procura un calcio di rigore: dal dischetto Balzano non sbaglia, 3-2 e gara nuovamente riaperta. La rimonta serba però finisce qui. Nel finale la Colombia chiude la pratica: al 17’ discesa dirompente di Luca Di Matteo ed assist prezioso per l’accorrente Luigi Ammaturo che non fallisce l’occasione del poker. La Serbia le tenta proprio tutte pur di rientrare in partita, facendo anche avanzare Avino come portiere di movimento. La Colombia però serra i ranghi e approfittando del portiere avanzato chiude il match con Vito Aprile, bravo a siglare il 5-2 con una conclusione direttamente dalla propria area. Triplice fischio al Russetto: la Colombia batte la Serbia per 5-2, i sudamericani se la vedranno contro la Germania in finale.
Qui Colombia – A fine gara il commento, tra i colombiani, per la finale centrata, è affidato al bomber e capitano, Luigi Ammaturo: “Gara intesa, ci siamo davvero divertiti. La Serbia ha giocato bene credo però che sia stata premiata la nostra maggiore freddezza sottoporta. Abbiamo meritato la vittoria, adesso sotto con la Germania per questa splendida finale”.
Qui Serbia – Delusione tra le fila serbe. Vincenzo Fico, factotum del team, analizza ai nostri microfoni il match: La Colombia ha dato qualcosa in più in campo, meritando l’accesso alla finale. Non ho comunque nulla da rimproverare ai miei ragazzi, è stata una bella esperienza, ho visto lo spirito giusto in campo”.

Colombia-Serbia 5-2: il tabellino
Colombia: Casoria, Aprile, Ciniglio, Ammaturo Lud., Ammaturo Lui., Di Matteo, Cianci, Angeloni
Serbia: Avino, Casinelli, Picariello, Nunziata, Ragosta, Maddaloni, Balzano, De Vivo
Arbitri: Sig.ri Carmine Di Gennaro e Vincenzo Di Martino
Reti: Aprile (C), Angeloni (C); Picariello (S), Aprile (C), Balzano su rig. (S), Ammaturo Lui. (C), Aprile (C)

Troppo forte la Germania, Vietnam al tappeto

Tutto troppo facile per la Germania. Anche in semifinale il panzer tedesco si libera più o meno agevolmente dell’ostacolo Vietnam, portando a casa l’accesso alla finalissima del Mundial Cup, in programma martedì prossimo.
Nonostante una rosa praticamente al completo (assente soltanto Auricchio per infortunio, ndr), gli asiatici peccano nell’approccio, concedendo campo agli avversari. In men che non si dica i tedeschi sono già avanti sul doppio vantaggio. Al 6’ è Liguori a rompere il ghiaccio con una sassata mancina da metà campo. Il raddoppio tre minuti più tardi: appoggio errato di Amitrano che spiana la strada del raddoppio al funambolo Visone. Il Vietnam reagisce d’orgoglio e al primo tiro in porta beffa Coletta grazie alla puntata di Giuseppe Di Palma. Il gol però non riapre i giochi. Anzi, sono proprio i tedeschi a centrare nuovamente il bersaglio grosso. Palla al centro, azione personale di Visone che coglie la traversa, sulla respinta il più lesto è Nicola Di Palma che infila in rete il cuoio del 4-1.
Nella ripresa il Vietnam prova a cambiare assetto, ma la musica non cambia. È ancora la Germania, infatti, ad andare a segno grazie ad una repentina azione di contropiede, finalizzata da Ruoccolano. Mossa della disperazione per gli asiatici: fuori Amitrano, dentro Paciello come portiere di movimento. Il cambio paga, almeno all’inizio: i vietnamiti siglano due gol in rapida successione prima con Serredi e poi con Paciello. Sul 3-5 i tedeschi non fanno una grinza e alla prima occasione buona puniscono gli asiatici: Ruoccolano ruba palla a Paciello e indisturbato allunga sul 6-3. Due minuti più tardi altro errore in fase di manovra dei vietnamiti che regalano il 7-3 a Visone. Nel finale una rete per parte: Serredi, con un bel destro a giro, sorprende Coletta; il match si chiude però con il piazzato dalla propria metà campo di Liguori che archivia la contesa sul definitivo 4-8.
Qui Vietnam – Tanta delusione nello spogliatoio degli asiatici. La Germania è forte, ma la sensazione è che gli asiatici non siano riusciti a mettere in campo tutte le proprie qualità: “Abbiamo sbagliato l’approccio – esclama capitan Prisco Di Palma -, e questa è un po’ una costante di tutte le partite da noi disputate in questo Mundial Cup. Non si possono, a cuor leggere, regalare azioni si azioni ad una squadra come la Germania che al primo errore ti punisce. Dispiace uscire così ma, a conti fatti, abbiamo comunque raggiunto l’obiettivo minimo, quello di chiudere tra le prime quattro”.
Qui Germania – Altro successo per i tedeschi che in un battito di ciglia fanno fuori i vietnamiti dalla corsa al Mundial Cup: “Buona gara – esclama Michele Liguori, tra i migliori in campo per i teutonici -, volevamo fortemente centrare questa finale e ci siamo riusciti. Colombia? Ogni finale nasconde le sue insidie, dopo la World League, vogliamo però portare a casa questo trofeo”.

Vietnam-Germania 4-8: il tabellino
Vietnam: Amitrano, Serredi, Ruoccolano P., Capasso, Prisco Di Palma, Di Palma G., Coppola, Ambrosio, Paciello
Germania: Coletta, Di Palma N., Liguori, Ruoccolano L., Visone, Nunziata, Russo
Arbitri: Sig.ri Carmine Di Gennaro e Vincenzo Di Martino
Reti: Liguori (G), Visone (G), Di Palma G. (V), Di Palma N. (G), Nunziata (G); Ruoccolano L. (G), Serredi (V), Paciello (V), Ruoccolano L. (G), Visone (G), Serredi (V), Liguori (G)

venerdì 17 maggio 2013

Serbia d'assalto, l'Italia dice addio al Mundial Cup!

È la Serbia l’ultima squadra ad accedere alle final four del Mundial Cup. Fico e soci superano con un rotondo 8-4 l’Italia, estromettendo il team nostrano dalla kermesse.
Avvio in rampa di lancio per i serbi: prima Casinelli e poi Ragosta firmano il micidiale uno-due con il quale la Serbia si porta sul 2-0. L’Italia reagisce e sugli sviluppi di uno schema da tiro franco, accorcia il gap con Saviano. Ancora Casinelli però buca per la terza volta Nunziata: delizioso il lob del centrale ex Cesinali che vale il 3-1. L’Italia però ha il merito di non demordere: puntata micidiale di Autorino che vale il 3-2. Prima dell’intervallo una rete per parte: si parte con la punizione chirurgica di Picariello che vale il poker; la replica è invece di Guagliuolo, lesto in tap-in a chiudere felicemente un’azione orchestrata da Nunziata. Si va al riposo sul 4-3.
Nella ripresa l’inerzia è tutta per i serbi. Pronti via e Ragosta ruba la scena: il pivot sigla una doppietta in rapida successione che tramortisce il team nostrano. Il vantaggio cresce al 13’: De Vivo, al termine di una splendida azione corale, allunga sul 7-3. Il monologo serbo si chiude al 18’: è Nunziata, nel cuore dell’area, ad infilare in rete il cuoio dell’8-3. Il match si chiude con il colpo di coda del cobra Aprile. Finale al Russetto: la Serbia supera l’Italia, in semifinale grande sfida contro la Colombia.
Qui Serbia – Torna il sereno in casa serba. Il patron Fico, ai nostri microfoni, esterna tutta la soddisfazione per il traguardo raggiunto: “Abbiamo dimostrato il nostro valore contro una squadra di tutto rispetto. Dispiace per alcuni episodi accaduti in campo, complice anche una direzione arbitrale discutibile. Tornando al futsal giocato voglio complimentarmi con i miei ragazzi che hanno dimostrato a pieno le loro qualità. Colombia? Squadra di spessore, speriamo di poter scendere in campo con lo stesso spirito apprezzato stasera”.

Serbia-Italia 8-4: il tabellino
Serbia: Aprile G., Picariello, Nunziata, Maddaloni, Ragosta, Casinelli, De Vivo
Italia: Annunziata, Nunziata, Saviano, Sabbatino, Aprile G., Guagliuolo, Autorino
Arbitro: Sig. Carmine Di Gennaro
Reti: Casinelli (S), Ragosta (S), Saviano (I), Casinelli (S), Autorino (I), Picariello (S), Guagliuolo (I); Ragosta (2) (S), De Vivo (S), Nunziata (S), Aprile G. (I)

Colombia ok, la Spagna alza bandiera bianca

La Colombia rispetta il pronostico e superando la Spagna ottiene il pass per le semifinali. Gli iberici, campioni in carica, escono di scena più per le carenze palesate nella fase a gironi che per la gara disputata su buoni livelli contro i sudamericani.
Ottimo l’impatto al match di Ammaturo e soci: è proprio il pivot dei colombiani, a portare in vantaggio i suoi risolvendo una mischia in area. Il raddoppio lo firma invece Cianci grazie ad una conclusione mortifera che s’infila sotto la traversa. Reazione veemente della Spagna che con un micidiale uno-due pareggia i conti. Nando Pagano apre la remuntada, concretizzata poi dal tocco sottomisura di Massimo Pagano. Prima dell’intervallo però la Colombia riesce a rimettere la freccia grazie al diagonale di Aprile.
Nella ripresa dominio assoluto dei colombiani che ne approfittano per chiudere la partita. Ciniglio su punizione piega le mani ad Guardato. Poi è Amato a rimpinguare il bottino per i suoi: siamo sul 5-2. Il vantaggio cresce al 10’: tracciante di Amato, tocco maldestro di Antonio Pagano che infila il cuoio nella propria porta. La serie dei sudamericani la chiude Falcao Ammaturo: rapace il guizzo del pivot che corregge in rete un invito di Di Matteo.Gara praticamente chiusa ma la Spagna, nel finale, tira fuori l’orgoglio. Nando Pagano, in tap-in, accorcia sul 7-3 ma Luigi Ammaturo, ancora una volta, ne approfitta per siglare l’ottavo sigillo dei colombiani. Nel finale le ultime due reti sono tutte di fede spagnola: Nicola e Nando Pagano archiviano il match sull’8-5. La Colombia è in semifinale, onore comunque alla Spagna e ai suoi senatori, usciti dal rettangolo di gioco a testa alta.
Qui Colombia – A Nello Cianci, pivot dei colombiani, il compito di analizzare il match: “Buon gara, non era facile contro una Spagna mai doma. Abbiamo raggiunto l’obiettivo minimo, speriamo a questo punto di poter arrivare fino in fondo anche se non sarà facile”.
Qui Spagna – Per gli spagnoli esordio assoluto tra i pali per Domenico Guardato: “Complimenti alla Colombia per la gara giocata, ringrazio anche i fratelli Pagano per la fiducia riposta anche se non ho potuto dare tutto me stesso. Stasera, dopo tanto tempo, sono tornato tra i pali, forse, dopo 32 anni, ho finalmente trovato il mio ruolo”.

Colombia-Spagna 8-5: il tabellino
Colombia: Casoria, Aprile V., Di Matteo, Ammaturo Lui., Cianci, Ammaturo Lud., Amato, Ciniglio
Spagna: Guardato, Ambrosio, Pagano D., Pagano A., Pagano M., Pagano Na., Pagano Ni.
Arbitro: Sig. Carmine Di Gennaro
Reti: Ammaturo Lui. (C), Cianci (C), Pagano Na. (S), Pagano M. (S); Aprile V. (C); Ciniglio (C), Amato (C), aut. Pagano A. (C), Ammaturo Lui. (C), Pagano Na. (S), Ammaturo Lui. (C), Pagano Ni. (S), Pagano Na. (S)

mercoledì 15 maggio 2013

Rimonta Vietnam, Ruoccolano re per una notte!

La vittoria dei gregari. Nel momento topico del torneo il Vietnam riesce a fare quadrato, superando l’Argentina grazie alla forza dell’intero collettivo. Non buona la prestazione degli asiatici sotto il profilo del gioco, da idolatrare però la voglia, il coraggio, la determinazione di Prisco Di Palma e soci nel voler, a tutti i costi, portare a casa il pass per le semifinali. L’Argentina saluta il Mundial Cup ma per l’albiceleste la parentesi al Russetto si chiude con un bilancio decisamente in attivo.
Avvio bloccato da parte di entrambe: nessuna delle due compagini presta il fianco alle ripartenze, prolungando, e di molto, la fase di studio. Serve il colpo da campione per sbloccare il match: a sfoderarlo è Paciello che, con una puntata micidiale, spedisce la sfera lì dove non batte il sole. L’Argentina accusa il colpo e dopo due minuti subisce anche il raddoppio: azione orchestrata da Paciello, Coppola a centro area riceve palla e col mancino beffa Saggese con un tiro nell’angolino. La partita sembra avviata sui binari del Vietnam ma, proprio allo scadere della prima frazione, ecco che arriva la rimonta argentina. Francesco Saggese, con una bella torsione, accorcia sul 2-1. Poi è Calvanese, sugli sviluppi di un tiro franco, a siglare il pari con una rasoiata che s’infila sotto la traversa. 2-2, e squadre al riposo.
Nella ripresa il tema tattico non cambia: il Vietnam coglie un palo in apertura con Di Palma, gli argentini si rendono pericolosi nel gioco di rimessa, sfruttando la velocità di Ciniglio e Saggese. Ed è proprio sugli sviluppi di una manovra di contropiede che i sudamericani effettuano il sorpasso: Ciniglio vince un rimpallo con Auricchio (che nella circostanza si infortuna, ndr), superando in uscita il pur ottimo Amitrano. 2-3, adesso per il Vietnam si fa davvero dura, ma è da qui che comincia la remuntada degli asiatici. Paciello e Coppola, stremati, lasciano spazio al duo Ruoccolano-Ambrosio. Il tandem che non t’aspetti cambia in un battito d’ali la partita. È prima Ambrosio, con un piazzato millimetrico, ad agguantare il pari. Tre giri di lancette ed ecco l’apoteosi per i vietnamiti: palla vagante a limite dell’area, Ruoccolano si gira in un fazzoletto e di prima mette fuori causa Saggese. 4-3, la rimonta è servita. Negli ultimi minuti non resta che soffrire per portare a casa la vittoria. L’Argentina getta il cuore oltre l’ostacolo ma non va oltre un palo colto da Boccia. Triplice fischio, il Vietnam è in semifinale, l’avventura dell’Argentina, invece, finisce qui.
Qui Vietnam – La parola al match winner. Pasquale Ruoccolano, l’uomo della provvidenza, ha commentato ai nostri microfoni il passaggio del turno del suo Vietnam: “Non abbiamo fatto una grande gara ma, come si suol dire, abbiamo dato prova del nostro enorme cuore. Il gruppo è unito e oggi, finalmente, abbiamo potuto apprezzare la bontà dell’intera rosa. Gol decisivo? Non sono abituato a sensazioni del genere, fa senza dubbio piacere, adesso ci godiamo questo momento, prima di affrontare le semifinali”.
Qui Argentina – Aria di divorzio nello spogliatoio dei sudamericani. Luigi Vallone, capitano non giocatore, si è espresso sulla gara dei suoi: “Buono il primo tempo, male nella ripresa. I cambi ci hanno penalizzato, ma usciamo comunque a testa alta. Pasquale Salvati? Questa fusione non si è rivelata proficua, sia per l’organizzazione che per le prestazioni in campo”. Per la serie: ora e mai più.

Vietnam-Argentina 4-3: il tabellino
Vietnam: Amitrano, Auricchio, Ruoccolano, Di Palma G., Coppola, Ambrosio, Paciello, Capasso
Argentina: Saggese A., Caldarelli, Pappacena, Boccia, Di Sauro, Ciniglio, Calvanese, Saggese F., Salvati
Arbitro: Sig. Carmine Di Gennaro
Reti: Paciello (V), Coppola (V), Saggese F. (A), Calvanese (A); Ciniglio (A), Ambrosio (V), Ruoccolano (V)

La Germania passeggia sulla Nigeria

Una passeggiata. La Germania accede alle semifinali umiliando una Nigeria incerottata con un sonoro 16-4. Mai in partita, gli africani hanno provato sin da subito a contenere le folate offensive dei teutonici. I tedeschi dopo quattro minuti sono già in vantaggio: errore in disimpegno dell'estremo nigeriano, Nunziata, d'opportunismo, sigla nel cuore dell'area l'1-0. Il raddoppio arriva poco più tardi e porta la firma di Visone. Passano cinque minuti ed arriva anche il tris ad opera di Liguori, al termine di un doppio scambio con Di Palma. Continua il diluvio di reti dei bianconeri: Nunziata con altri due spunti porta i suoi sul 5-0. Break della Nigeria che al 16' accorcia con capitan Pagano, al termine di uno slalom di Annunziata. Di Palma però in contropiede ristabilisce il gap. Il ping-pong continua e tocca ad Annunziata infilare Coletta con una puntata che vale il 6-2. Nel finale di frazione ecco ancora una marcatura di fede tedesca, messa a punto dall'inesauribile Liguori.
Ripresa sulla falsariga del primo tempo. La Germania dilaga sotto i colpi di Nunziata, sempre più bomber della kermesse. Dopo la doppietta del pivot ottavianese tocca a Visone rompere il muro della doppia cifra. Ancora Nunziata, scatenato, porta i tedeschi sull'11-2. Altro break degli africani che accorciano con Annunziata. Immediata la replica dei tedeschi che vanno ancora a segno con Nunziata, ben assistito da Di Palma. Di Martino riesce a bucare per la quarta volta Coletta, poi però nel finale si scatenano i tedeschi che chiudono sul 16-4 il match grazie alle doppiette di Nunziata e Di Palma. Semifinali in tasca per i teutonici, adesso non resta che attendere il sorteggio.
Qui Germania - Assente di lusso in campo, Luigi Ruoccolano ha comunque sostenuto i suoi dalla panchina: "Abbiamo fatto la nostra gara e il risultato la dice lunga, speriamo adesso in un sorteggio agevole per le semifinali".
Qui Nigeria - Chiusa l'esperienza al Mundial Cup, Giovanni Pagano traccia il bilancio della sua Nigeria: "Abbiamo dato tutto in campo nonostante le assenze, purtroppo i nostri avversari erano nettamente superiori. Un in bocca al lupo a tutti gli assenti, a Giuseppe Sorrentino per una pronta guarigione, ad Alfonso Avino per la campagna settoriale in atto e a Raffaele Cutolo per l'esame universitario imminente".

Germania-Nigeria 16-4: il tabellino
Germania: Coletta, Visone, Di Palma, Russo, Nunziata, Liguori, Annunziata E.
Nigeria: Ammaturo Lui. II, Di Martino, Pagano, Annunziata A., Ammaturo Lui. I
Arbitro: Sig, Carmine Di Gennaro
Reti: Nunziata (G), Visone (G), Liguori (G), Nunziata (2) (G). Pagano (N), Di Palma (G), Annunziata A. (N), Liguori (G); Nunziata (2) (G), Visone (G), Nunziata (G), Annunziata A. (N), Nunziata (G), Di Martino (N), Di Palma (2) (G), Nunziata (2) (G)

venerdì 10 maggio 2013

Mundial Cup - Il countdown della 5^ Giornata!

Chiusa la parentesi dei gironi, il Mundial Cup si appresta ad entrare nel vivo. Martedì e Mercoledì prossimo sono in programma i quarti di finale, prima però facciamo un passo indietro, gustandoci i top e i flop del quinto turno. Siete pronti? Partiamo!
10 alla Germania – Il panzer tedesco continua a mietere vittime. Nonostante la qualificazione già in tasca, i teutonici battono anche la Spagna, chiudendo a punteggio pieno il girone della morte. Invincibili.
9 a Nello Cianci – Più decisivo di Falcao Ammaturo. Altra prestazione super per il pivot colombiano, balzato in testa alla classifica cannonieri. Implacabile.
8 all’Argentina – Nel momento più duro del torneo è venuto fuori il cuore dell’albiceleste. I sudamericani non mollano un centimetro contro l’ostica Serbia, accarezzando a lungo la vittoria, nonostante le assenze pesanti. Caparbi.
7 a Giuseppe Di Palma – Sette come le reti messe a segno nella serata di chiusura della fase a gironi, contro la Nigeria. L’infortunio al legamento è soltanto un brutto ricordo, il bomber è tornato. Sorpresa.
6 alla Spagna – Gli immortali anche stavolta hanno lasciato il segno. Agli iberici è bastata una vittoria per guadagnare l’accesso ai quarti ma contro la Colombia bisognerà per forza cambiare registro. Spirito combattente.
5 alla Nigeria – Contro il Vietnam il fortino degli africani regge un tempo, poi nella ripresa ecco servita la disfatta. Quanto resisteranno contro la Germania? Arruffoni.
4 alla Serbia – La squadra costruita dal patron Fico ha un potenziale impressionante, sin qui però espresso soltanto a tratti. Ai quarti meglio contare sull’artiglieria pesante per evitare brutte sorprese. Belli a metà.
3 a Francesco Coppola – Non è tanto per le troppe occasioni sprecate sottoporta, quanto per la bizzarra abitudine di accomodarsi in panchina tutte le volte che riesce ad andare a segno, chiedendo anche scusa agli avversari. Educato.
2 a Luigi Vallone – Ne bastano due di minuti al capitano in pectore degli argentini per timbrare il cartellino contro la Serbia. Migliore avvio non poteva esserci, poi però sparisce letteralmente dal campo. Talento inespresso.
1 a Mariano Avino – Una la giornata di squalifica rimediata dall’estremo serbo per il vibrante battibecco con il direttore di gara. Un rosso che gli costerà caro perché ai quarti potrà sostenere i suoi soltanto dalla panchina. Ingenuo.
(1)0 alle Far Oer – Gli isolani chiudono a mani vuote la prima esperienza al Mundial Cup ma, per il comportamento, l’educazione e il rispetto espresso nei confronti di avversari, arbitri ed addetti ai lavori, è bene aggiungere un’asticella di fianco a quello zero. Encomiabili.

mercoledì 8 maggio 2013

Superata la Nigeria, al Vietnam la piazza d'onore!

Missione compiuta. Il Vietnam supera anche la Nigeria conquistando la piazza d’onore del girone B. Asiatici in grande spolvero, trascinati da un super Di Palma, autore di ben sette reti, sempre più proiettato ai vertici della classifica cannonieri. Agli africani non basta un Di Martino particolarmente carico, i biancoverdi chiudono al quarto posto la fase a gironi e, ai quarti, si ritroveranno di fronte l’ostacolo più duro del torneo: la Germania del patron Speranza.
Ottimo l’avvio della Nigeria che dopo quattro minuti è già in vantaggio grazie al destro volante del bomber Di Martino. Il Vietnam fatica a trovare i giusti ritmi ma, con l’ingresso di Giuseppe Di Palma, la partita cambia: il pivot ottavianese, in appena tre giri di lancette, mette a segno una doppietta che capovolge completamente gli equilibri. All’8’ eurogol di Capasso che, direttamente da calcio d’angolo, infila un incredulo Duraccio. L’1-3 però galvanizza i nigeriani che cominciano ad attaccare a testa bassa: prima Di Martino e poi Coppola infilano Amitrano per il 3-3 che chiude la prima frazione.
La ripresa si apre con un rapido botta e risposta. Paciello, appena entrato, mette la freccia per gli asiatici ma Coppola, con una puntata dal limite, rimette le cose a posto. Sul 4-4 però il Vietnam fa sua la partita. Di Palma monopolizza le manovre offensive degli asiatici: in cinque minuti il bomber ottavianese buca per altre tre volte Duraccio, firmando l’allungo decisivo per i vietnamiti. Al 15’ tocca a Coppola rimpinguare il bottino di vantaggio con un piattone sottomisura. Due minuti più tardi break dei nigeriani che accorciano sul 5-8 con Sorrentino. Anche Serredi, sul finale di gara, trova la via del gol, ben assistito da Di Palma. L’ultima emozione dei nigeriani la firma Annunziata, lesto a sfruttare un’amnesia della retroguardia asiatica. Nei minuti di recupero è ancora il Vietnam a dettare legge: Di Palma, con due guizzi in rapida successione, suggella una prestazione da oscar, chiudendo la sfida sul definitivo 6-11.
Qui Nigeria – Qualificazione già in tasca ma per la Nigeria ai quarti sarà davvero dura contro la Germania: “Abbiamo retto appena un tempo contro il Vietnam – esclama il pivot Di Martino -, nella ripresa l’inesperienza ha fatto la differenza. Germania? Prevedo un diluvio di reti, speriamo di poter limitare i danni”.
Qui Vietnam – Tra le fila degli asiatici è toccato ad Antonio Paciello passare in rassegna il match: “Buona gara nel complesso, abbiamo sofferto soprattutto nel primo tempo, commettendo tanti errori. Poi però nella ripresa abbiamo trovato il giusto effetto. Assist a Di Palma? Tutti cerchiamo di dare il massimo per la causa, proverò ancora a servire qualche altro pallone utile a Giuseppe per aiutarlo ad avvicinarsi sempre più alla vetta della classifica marcatori. Argentina? È un osso duro ma, giunti ai quarti, tutte le squadre sono davvero ostiche. Daremo il massimo, questo è certo”.

Argentina-Vietnam 6-11: il tabellino
Argentina: Duraccio, Pagano, Annunziata, Coppola F., Di Martino, Sorrentino, Cutolo, Ammaturo, Avino
Vietnam: Amitrano, Auricchio, Paciello, Prisco Di Palma, Ruoccolano, Di Palma G., Coppola A., Serredi, Capasso
Arbitro: Sig. Carmine Di Gennaro
Reti: Di Martino (N), Di Palma (2) (V), Capasso (V), Di Martino (N), Coppola F. (N); Paciello (V), Coppola F. (N), Di Palma (3) (V), Coppola A. (V), Sorrentino (N), Serredi (V), Annunziata (N), Di Palma (2) (V)

martedì 7 maggio 2013

Germania da record, Spagna ancora ko!

Gli invincibili. Percorso immacolato nel girone della morte per la Germania: il panzer del patron Speranza asfalta anche i campioni in carica della Spagna, chiudendo a punteggio pieno la fase a gironi. Poco male per gli iberici che riescono comunque a strappare il pass per i quarti anche se, contro la Colombia, bisognerà cambiare del tutto registro per avere accesso alla final four.
Pronti via e i tedeschi azzannano gli iberici. In dieci minuti la Germania è gia avanti per 3-0. Visone, in apertura, sblocca il match con un tap-in da due passi. Il raddoppio arriva al 5’: siluro di Ruoccolano che muore nell’angolino. Al 10’ ecco servito anche il tris: Aliberti, all’ultima gara ufficiale con la casacca dei teutonici, sorprende De Maria con una bomba da fuori area. La Spagna, stordita, non riesce a prendere le misure all’avversario. Al 14’ è ancora Visone con un siluro nel sette a firmare il 4-0. Con orgoglio gli iberici cominciano ad attaccare a testa bassa. Nicola Pagano, di testa, sorprende un Coletta non impeccabile. Poi è Aliberti, con una goffa autorete, a spianare la strada agli spagnoli per il 4-2 che chiude la prima frazione.
Nella ripresa la Germania continua a fare la partita. In apertura Ruoccolano apparecchia per Visone che a porta vuota non può proprio sbagliare. La Spagna però impiega poco per ristabilire il gap: puntata velenosa di Massimo Pagano che sorprende nuovamente Coletta. Continua il ping-pong di emozioni fino al termine del match. Al sinistro a centro area di Liguori replica Davide Pagano con una puntata a fil di palo. L’ultimo botta e risposta porta invece le firme di Ruoccolano da una parte e Massimo Pagano dall’altra. 7-5 Germania, teutonici troppo forti anche per la Spagna.
Qui Spagna – Nessuno si sarebbe aspettato una fase a gironi così difficile per la Spagna. Aniello De Maria, estremo difensore degli iberici, prova a spiegare il momento dei suoi: “Non attraversiamo un momento esaltante, purtroppo anche gli infortuni e le tante assenze ci stanno penalizzando. Dalla settimana prossima vietato sbagliare, la Colombia è un osso duro ma daremo tutto in campo”. Bello il duello a distanza con il pivot Di Palma: “Lo conosco dai tempi dell’Isef, diciamo che è una carta conosciuta e almeno con lui stasera sono riuscito ad avere la meglio, non facendolo segnare”.
Qui Germania – Come da pronostico, i teutonici chiudono in testa il girone A, affacciandosi nel migliore dei modi ai quarti di finale: “Ottima la prestazione di tutto il collettivo – esclama capitan Nunziata -, eravamo già certi del primato ed abbiamo giocato con maggiore scioltezza. La squadra gira bene, c’è la giusta alchimia sono sicuro che potremo arrivare in fondo. Nigeria? Se saranno loro i nostri avversari daremo il massimo, è una squadra ostica che a dispetto della classifica ha in Di Martino la sua punta di diamante. Che vinca il migliore”.

Spagna-Germania 5-7: il tabellino
Spagna: De Maria, Pagano D., Pagano M., Pagano Na., Pagano Ni., Pagano A., Fabbrocini
Germania: Coletta, Liguori, Russo, Visone, Di Palma N., Aliberti, Ruoccolano
Arbitro: Sig. Carmine Di Gennaro
Reti: Visone (G), Ruoccolano (G), Aliberti (G), Visone (G), Pagano Ni. (S), aut. Aliberti (G); Visone (G), Pagano M. (S), Liguori (G), Pagano D. (S), Ruoccolano (G), Pagano M. (S)

Cianci-Amato, la Colombia dilaga contro le Far Oer

En-plein Colombia. I sudamericani chiudono a punteggio pieno la fase a gironi, superando in goleada anche il fanalino di coda Far Oer. Il tandem Amato-Cianci non ha fatto rimpiangere la premiata ditta Ammaturo, siglando insieme ben dodici dei quindici gol complessivi. Oltre all’immancabile fiuto del gol per i colombiani altra nota lieta il rientro in campo, dopo l’infortunio, del portiere titolare Faella. Gli isolani chiudono a zero punti la loro prima esperienza nel Mundial Cup ma tanto di cappello ad un gruppo di amici che, nonostante il divario tecnico, ha deciso comunque di mettersi in gioco, senza mai risparmiarsi, raccogliendo gli applausi e i sorrisi da parte di tutti i colleghi e gli addetti ai lavori. Chapeau.
Tornando alle questioni di campo, gara già archiviata praticamente a metà frazione. Avvio in rampa di lancio per Cianci che ruba la scena siglando una tripletta che proietta sul 3-0 i colombiani. Il poker arriva all’8’ e porta la firma dell’altro gemello del gol, Amato. Palla al centro e ancora Cianci, dopo aver rubato palla, infila Ambrosio con un perfetto diagonale. Al 14’ anche Aprile partecipa alla goleada, insaccando il cuoio del 6-0 al termine di un’azione travolgente di un ispirato Di Matteo. Prima dell’intervallo ecco servite altre due reti, tutte di fede sudamericana: prima Amato trafigge Ambrosio con una puntata secca, poi è una rocambolesca autorete di Tufano a permettere alla Colombia di chiudere all’intervallo su un rotondo 8-0.
Nella ripresa i colombiani abbassano i ritmi, ma lo spartito non cambia. Angeloni, in apertura, anticipa in uscita Ambrosio per il 9-0. Ci pensa poi Cianci, con un destro di rara potenza, a rompere il muro della doppia cifra. Amato si rimette in proprio e nel giro di cinque effettivi realizza una doppietta che vale il momentaneo 12-0. Non si esaurisce il forcing dei colombiani: Cianci, per altre due volte, ed infine Amato chiudono la serie dei sudamericani sul 15-0. Nel finale, in pieno recupero, gli isolani riescono comunque a siglare il gol della bandiera. Puntata di Carotenuto imprendibile per Faella per il 15-1 che chiude di fatto il match.
Qui Colombia – Altre sette reti messe a segno che, sommate alle precedenti otto, consentono a Nello Cianci di conquistare momentaneamente la testa della classifica cannonieri: “Fa piacere fare gol, un attaccante vive per segnare, se dovesse arrivare anche quest’altra soddisfazione ne sarei felice. Prima di tutto però c’è il risultato della squadra, ci teniamo ad arrivare fino in fondo. Stasera ci siamo divertiti, per entrambe, seppur per motivi diversi, non c’era l’assillo dei tre punti, è stato un buon allenamento. Spagna ai quarti? Il girone A era molto competitivo, ci tocca la squadra campione in carica, daremo il massimo per conquistare l’accesso alle semifinali”.
Qui Far Oer – Tra le fila degli isolani è Massimiliano Russo a commentare a tracciare un bilancio per la sua squadra: “E’ stata un’esperienza completamente nuova, ci siamo messi in gioco ma è andata male. Ci siamo comunque divertiti e credo che, nonostante i tanti gol incassati, siamo sempre usciti dal campo a testa alta”.

Colombia-Far Oer 15-1: il tabellino
Colombia: Faella, Cianci, Aprile, Amato, Di Matteo, Angeloni
Far Oer: Ambrosio, Nappa, Russo, Carotenuto, Tufano, Perrino
Arbitro: Sig. Carmine Di Gennaro
Reti: Cianci (3) (C), Amato (C), Cianci (C), Aprile (C), Amato (C), aut. Tufano (C); Angeloni (C), Cianci (C), Amato (2) (C), Cianci (2) (C), Amato (C), Carotenuto (F)

Pari pirotecnico tra Argentina e Serbia

Alla Serbia basta un punto per chiudere la fase a gironi al secondo posto. Quanta fatica però per i ragazzi di Fico, penalizzati anche dalle assenze e da una Argentina finalmente ritrovata sotto il profilo del gioco e delle motivazioni. L’albiceleste a lungo si è ritrovata in vantaggio, accarezzando il sogno della piazza d’onore. Il terzo posto non è affatto un ripiego e, in ottica play-off, i sudamericani possono centrare qualsiasi traguardo quando c’è da dare il tutto per tutto.
Buono l’avvio dell’Argentina, già in vantaggio dopo due minuti grazie al tap-in sottomisura di Pappacena. Pari quasi immediato dei serbi: azione insistita sull’out mancino di Nunziata, Picariello a centro area buca Menzione con una puntata che si infila tra le gambe. La retroguardia balcanica però continua a ballare. Sugli sviluppi di un corner è Vallone ad anticipare tutti, griffando il nuovo vantaggio argentino. La Serbia prova ad alzare i ritmi e riesce a pervenire al pareggio al 13’: altra azione di sfondamento sulla sinistra, assist al bacio per Nunziata che con una zampata restituisce il pari ai suoi. Nel finale entra in campo Ciniglio e la musica cambia: il pivot dell’albiceleste è scatenato e prima dell’intervallo confeziona una doppietta che consente all’Argentina di chiudere il primo tempo in vantaggio per 4-2.
In avvio di ripresa reazione veemente dei serbi. De Vivo concretizza una perfetta azione di rimessa, poi è Nunziata a rubare palla a Menzione, griffando il momentaneo 4-4. Il pari scuote l’Argentina che reagisce di gran carriera. Di Sauro, al termine di uno slalom personale, sorprende Avino con un tiro all’incrocio. Palla al centro ed ecco servito il 6-4. Manovra insistita dei sudamericani, Ciniglio va al tiro: Avino ci arriva ma non trattiene, la sfera valica la linea di porta nonostante l’intervento in scivolata di Maddaloni. 6-4 e gara tutta in salita per la Serbia. Nel momento chiave però viene fuori il cuore dei biancorossi. È Picariello, da vero leader, a suonare la carica: puntata a centro area che non lascia scampo all’estremo avversario. Due giri di lancette e Nunziata pareggia nuovamente i conti: triangolo tutto in velocità con De Vivo e cuoio nel sacco. Minuti finali caldissimi. L’Argentina, ancora con Ciniglio, si riporta avanti. La Serbia produce il massimo sforzo e sugli sviluppi di una punizione trova il guizzo del definitivo 7-7 con De Vivo. Nei minuti di recupero rosso pesante per Avino, espulso dal direttore di gara, che salterà dunque i quarti di finale, in programma la prossima settimana.
Qui Argentina – A fine gara ecco il commento di Ciro Pappacena, laterale dell’albiceleste: “E’ stata forse la nostra migliore prestazione, soprattutto nel primo tempo. Peccato perché a lungo ci siamo ritrovati anche sul doppio vantaggio. Non c’era Saggese ma abbiamo comunque giocato bene. Menzione ci ha dato sicurezza, guidandoci da dietro. Quarti di finale col Vietnam? Se dovesse essere così sarà una gara equilibrata. Loro sono un ottimo collettivo ma anche noi ci siamo rinforzati e daremo il massimo per poter passare il turno”.

Argentina-Serbia 7-7: il tabellino
Argentina: Menzione, Vallone, Di Sauro, Pappacena, Boccia, Calvanese, Ciniglio
Serbia: Avino, Picariello, Nunziata, Maddaloni, De Vivo
Arbitro: Sig. Carmine Di Gennaro
Reti: Pappacena (A), Picariello (S), Vallone (A), Nunziata (S), Ciniglio (2) (A); De Vivo (S), Nunziata (S), Di Sauro (A), Ciniglio (A), Picariello (S), Nunziata (S), Ciniglio (A), De Vivo (S)
Espulsi: Avino (S)

sabato 4 maggio 2013

La Serbia fa sul serio, Uruguay al tappeto!

La Serbia supera con una prestazione convincente l’Uruguay, compiendo un passo decisivo verso la qualificazione. Out Maddaloni e capitan Fico, tra le fila dei serbi spicca l’esordiente De Vivo ed il duo Picariello-Ragosta, autori nel complesso di ben sette reti. Per la celeste si chiude qua la fase a gironi; chissà se basteranno i tre punti raccolti all’esordio per strappare il pass per i quarti di finale.
Avvio rampante da parte dei serbi. Pronti via e Picariello, da vero leader, porta la Serbia sullo 0-3 con una tripletta. In tap-in la rete che sblocca il match. Il raddoppio invece giunge sugli sviluppi di un corner. Ancora su palla inattiva lo 0-3: punizione micidiale del centrale serbo che fulmina Casillo. L’Uruguay prova a reagire e al 10’ trova la rete dell’1-3: azione insistita di Giamundo, Ciniglio ne approfitta per beffare Avino. Il gol subito è solo un incidente di percorso perché i serbi continuano ad imprimere il proprio ritmo. Al 13’ infatti, ecco servito il poker: diagonale potente di Nunziata, Ragosta ci mette il piedino e corregge in rete. Al 17’ altro break dell’Uruguay che prova a rimettersi in partita con il secondo sigillo di giornata di Ciniglio. La celeste però spreca ben presto il bonus falli. Dal dischetto del tiro libero si presenta Ragosta che non perdona: Casillo, ancora una volta, raccoglie in rete il cuoio del 2-5. Il colpo di coda della prima frazione è però tutto degli uruguaiani: punizione di Paolella, la barriera si apre e per Avino non c’è nulla da fare. 3-5 e squadre al riposo.
La ripresa si apre con un ping-pong di emozioni. Si parte con un delizioso lob di Ragosta che consente alla Serbia di allungare sul 6-3. La replica dell’Uruguay è griffata Rinaldino: carambola in area, il cuoio giunge sui piedi del pivot vesuviano che di destro non lascia scampo ad Avino. Sul 4-6 la Serbia compie l’allungo decisivo. Al 15’ ancora Ragosta sorprende la retroguardia sudamericana con un pallonetto che muore nell’angolino. 4-7 e partita in discesa. Nel finale sale in cattedra il bomber Nunziata: il pivot ottavianese mette a referto una tripletta che chiude la sfida sul 4-10. Ai serbi manca un punto per blindare il secondo posto, qualificazione appesa ad un filo invece per l’Uruguay.
Qui Uruguay – Avvio in pompa magna, poi il buio. Dopo aver conquistato i tre punti all’esordio l’Uruguay si è pian piano sgretolata ed ora, per staccare il biglietto per i quarti, si fa davvero dura: “Anche oggi abbiamo pagato le tante assenze – spiega Nicola Paolella – ed un avvio di gara da dimenticare. Biscotti indigesti? Credo nella lealtà e nella sportività da parte di tutte le contendenti, abbiamo ancora qualche chances di qualificarci, aspetteremo fiduciosi i risultati dell’ultima giornata”.
Qui Serbia – Qualcuno aveva paventato l’ipotesi di un comodo segno X in schedina. La Serbia, invece, ha risposto sul campo con una sonora vittoria: “Come annunciato su facebook – esclama il capitano, Vincenzo Fico -, siamo scesi in campo per vincere. Questi tre punti sono fondamentali, ce ne manca appena uno per blindare la piazza d’onore”.

Uruguay-Serbia 4-10: il tabellino
Uruguay: Casillo, Giamundo, Paolella, Ferrara, Rinaldino, Ciniglio
Serbia: Avino, Picariello, Nunziata, Casinelli, De Vivo, Ragosta
Arbitro: Sig. Carmine Di Gennaro
Reti: Picariello (3) (S), Ciniglio (U), Ragosta (S), Ciniglio (U), Ragosta (S), Paolella (U); Ragosta (S), Rinaldino (U), Ragosta (S), Nunziata (3) (S)

mercoledì 1 maggio 2013

Goleada all'Argentina, la Germania blinda il primo posto

Altra goleada per la Germania che con un turno d’anticipo conquista matematicamente la testa del girone A. Il panzer tedesco asfalta anche l’Argentina, confermando l’etichetta di squadra schiacciasassi.
L’avvio è prorompente per i teutonici. Il fortino albiceleste regge per 18 minuti, poi però si sgretola sotto i colpi dei tedeschi. A rompere il ghiaccio è Ruoccolano: al termine di una combinazione con Di Palma, l’universale ottavianese sorprende Saggese con un delizioso pallonetto. Il raddoppio giunge dopo due minuti. Palla persa dai sudamericani, Visone con un diagonale nell’angolino non sbaglia. Prima dell’intervallo arrivano altre tre marcature. Ruoccolano, con un altro lob da antologia, cala il tris. Poi a calare il poker ci pensa il bomber Nunziata, lesto a sorprendere Saggese con un tiro che s’infila tra le gambe. Il primo tempo si chiude con il 4-1 di Pappacena, decisiva però la complicità di Coletta nella circostanza.
Nella ripresa la Germania tiene costantemente il pallino del gioco, chiudendo la partita. Visone, in apertura, raccoglie in area un suggerimento di Nicola Di Palma per il momentaneo 5-1. Il laterale numero 7 si ripete poco più tardi: rasoiata mancina che non lascia scampo a Saggese. Nel finale il proscenio è per Nunziata. Sua la zampata vincente sul secondo palo per il 7-1. Saltano i nervi tra le fila argentine: ne fanno le spese l’estremo Saggese e capitan Salvati. Per entrambi rosso diretto e squalifica in arrivo per il prossimo, delicatissimo match, contro la Serbia. In superiorità numerica la Germania mette a segno l’ottavo sigillo: è ancora Nunziata, a centro area, a sorprendere Pappacena per l’8-1 che chiude la contesa. I teutonici arrivano al big match con la Spagna con la mente già sgombra, per l’Argentina, in silenzio stampa, la qualificazione è nuovamente compromessa.
Qui Germania – A fine gara è ancora il patron Speranza a commentare ai nostri microfoni il terzo successo di fila della sua Germania: “Stiamo dando continuità al nostro gioco e ai risultati. Abbiamo gestito bene la gara, in un girone duro come il nostro, è stato importante per noi blindare il primo posto addirittura con un turno d’anticipo. Spagna? Ci arriviamo nel modo giusto a questa gara, faremo, come sempre, la nostra partita”.

Germania-Argentina 8-1: il tabellino
Germania: Saggese A., Saggese F., Vallone, Salvati, Pappacena, Caldarelli, Boccia, Calvanese
Argentina: Coletta, Visone, Liguori, Russo, Ruoccolano, Di Palma, Nunziata
Reti: Ruoccolano (G), Visone (G), Ruoccolano (G), Nunziata (G), Pappacena (A); Visone (2) (G), Nunziata (2) (G)
Espulsioni: Saggese A. (A) e Salvati (A)

Di Palma show, il Vietnam asfalta l'Italia

Ecco il vero Vietnam. Gli asiatici, finalmente, danno prova della loro reale forza e, approfittando di un’Italia incerottata e piena di assenze, salgono a quota sei punti, ad un solo punto dalla matematica certezza di chiudere la fase a gironi alle spalle della capolista Colombia.
Avvio in rampa di lancio dei vietnamiti. Giuseppe Di Palma ruba la scena, siglando tre gol in rapida successione, un più bello dell’altro. Una vera e propria perla la rete che sblocca il match: lob in verticale di Paciello e tacco al volo del pivot ottavianese che manda fuori causa Nunziata. Il raddoppio giunge con una prodezza balistica: Di Palma, dall’out di destra, sorprende l’estremo avversario con una puntata radente, che s’infila sotto la traversa. Passano due minuti ed ecco servito il tris. Da applausi la giocata di Serredi che libera al tiro sottomisura uno scatenato Di Palma per il parziale 0-3. Reazione Italia. Guagliuolo, nello stretto, approfitta dell’indecisione di Auricchio per beffare Amitrano sul palo lungo, 1-3. Poco male però per gli asiatici che alla prima occasione buona ristabiliscono le distanze. Azione tutta di prima: Auricchio e Serredi costruiscono, Di Palma finalizza. 1-4 e gara nuovamente in discesa per il Vietnam. Prima dell’intervallo una rete per parte: al sigillo di Aprile replica Paciello, si va al riposo sul 2-5.
Nella ripresa ritmi più blandi. Al 10’ Aprile approfitta delle maglie larghe della difesa asiatica per accorciare sul 3-5. Ma la rimonta resta un’utopia: Serredi si mette in proprio e nel giro di due minuti sigla una doppietta che permette al Vietnam di allungare sul 7-3. Il vantaggio cresce ancora al 16’: azione tutta di prima, Auricchio innesca Di Palma che col mancino non sbaglia. 8-3 e quinta rete di serata per il bomber ottavianese. Nel finale ping-pong di emozioni. Annunziata sorprende Amitrano con un tiro tra le gambe; il colpo di coda però è tutto degli asiatici, delizioso il lob di Ambrosio che beffa Nunziata, chiudendo la contesa sul 9-4.
Qui Italia – Secondo ko di fila per la formazione nostrana, stranamente decimata dalle assenze: “Abbiamo sofferto molto le defezioni di Prisco, Autorino e Sabbatino – spiega Mister Capasso -. Sono certo che con tutti gli effettivi a disposizione sarebbe stata un’altra partita. Sicuramente dai quarti in poi avrò la squadra al completo e daremo tutto per arrivare fino in fondo”.
Qui Vietnam – Finalmente, nella gara più importante, il Vietnam ha risposto presente. Merito di un gruppo solido, impreziosito da un bomber di razza quale Giuseppe Di Palma: “E’ il nostro asso nella manica – esclama il capitano, Mario Prisco Di Palma -, era reduce da un lungo infortunio, per molti era considerato un azzardo ma noi sapevamo le qualità di Giuseppe. Insieme ad Ambrosio sta dando grande peso al reparto offensivo, ora che abbiamo ritrovato il nostro ritmo, puntiamo a chiudere al meglio questa fase a gironi. Secondo posto? Ci manca un punto ma contro la Nigeria giocheremo per vincere”.

Italia-Vietnam 4-9: il tabellino
Italia: Nunziata, Saviano, Guagliuolo, Aprile, Annunziata
Vietnam: Amitrano, Serredi, Capasso, Prisco Di Palma, Di Palma, Auricchio, Ambrosio, Paciello
Arbitro: Sig. Carmine Di Gennaro
Reti: Di Palma (3) (V), Guagliuolo (I), Di Palma (V), Aprile (I), Paciello (V); Aprile (I), Serredi (2) (V), Di Palma (V), Annunziata (I), Ambrosio (V)