martedì 30 aprile 2013

Mundial Cup - Il countdown della 3^ Giornata!

Con un pizzico di ritardo, ma con la solita ironia, ecco il countdown della terza giornata.
10 alla Nigeria – Contro le Far Oer i nigeriani sfoderano tutto il loro talento. Dieci reti per dare un segnale, per provare a scrivere un’impresa chiamata qualificazione. Ce la faranno?
9 alla Colombia – Nove come i punti portati a casa in tre partite. Non ci sono dubbi: la Colombia è una vera e propria corazzata, anche se dovrà fare i conti con l’assenza forzata del portiere titolare Faella.
8 alla Germania – Nonostante abbia un panzer a disposizione, il patron Speranza non smette mai di stupire. Contro la Serbia, out Catapano e Coletta, tra i pali schiera  Gennaro Natoli, fresco di promozione in C1 a Striano. Un vero e proprio lusso…complimenti!
7 a Fabio Picariello – Il calcio a 5 è uno sport di squadra ma a volte basta una sola pedina a far saltare l’intero scacchiere. In una Serbia orfana di Balzano, spicca il talento di Fabio Picariello. Qualità e quantità al servizio del patron Fico. Chapeau!
6 (di stima) al Vietnam – La vittoria, contro le Far Oer, è arrivata. Tre punti però dal retrogusto amaro: per gli asiatici bisognerà ritrovare quanto prima il bel gioco, altrimenti per il proseguo sarà davvero dura.
5 alle Far Oer – Quando il coraggio non basta. Altre due sconfitte per gli isolani che, con un turno d’anticipo, salutano già il Mundial Cup. Peccato.
 4 all’Italia – Netto passo indietro della compagine nostrana. Nel big match contro la Colombia emergono tutti i limiti di una squadra tecnicamente forte, ma sin troppo labile sul piano della concentrazione e del temperamento. Perso il primato, l’unico obiettivo è blindare la piazza d’onore.
3 a Pasquale Casinelli – Nonostante la gara della sua Serbia fosse in programma alle 22, arriva ancora una volta in ritardo. Con Balzano già indisponibile, chi lo sa come il patron Fico sarà riuscito a mantenere la calma, aspettando con ansia l’arrivo del centrale ottavianese. Ritardatario cronico.
2 a Paolo Amitrano – Due come le topiche che nel primo tempo hanno consentito alle Far Oer di chiudere in vantaggio il primo tempo. Nella ripresa la mossa decisiva: fuori Amitrano, dentro Paciello e la musica cambia. E pensare che è stato proprio lui a proporre il cambio…misteri del futsal.
1 a Salvatore Capasso – Più che un tecnico, un simulatore di proteste nei confronti del Signor Di Gennaro. Forse, per il bene della sua Italia, sarebbe meglio pensare a come ordinare la squadra in campo piuttosto che lamentarsi con il fischietto vesuviano.
0 a Mariano Avino – Il lungo stop purtroppo lo penalizza. Per 22 minuti, la Serbia ha tenuto testa al panzer tedesco, salvo poi dare spazio alla saga della papera. La respinta corta, l’effetto saponetta ed il riflesso tardivo: queste le specialità della serata ‘offerte’ dal portiere serbo che hanno dato il là alla goleada dei tedeschi. Impacciato.

domenica 28 aprile 2013

Real Ottaviano, la salvezza è tua. Aprile: "Bravi ragazzi"

Salvezza. La Real Ottaviano batte a domicilio lo United Colours, conquistando la permanenza in C2 senza passare per le forche caudine dei play-out. Una vera e propria impresa quella dei vesuviani che chiudono all’ottavo posto il proprio campionato dopo essere stati a lungo impelagati in piena zona retrocessione. Un miracolo quello dei rossoblù, merito di un gruppo che, seppur esiguo, si è dimostrato unito nei momenti chiave della stagione: “L’anno scorso di questi tempi ci toccava affrontare i play-out – esclama un euforico patron Aprile -, oggi, nonostante le difficoltà, i ragazzi hanno dimostrato di amare questa maglia, portando a casa una salvezza davvero preziosa”.
Un plauso in particolare al tecnico, Luigi Visone, subentrato in corso d’opera al dimissionario Nando Pagano: “Ha preso in mano le redini della squadra nel momento più delicato della stagione. Ha saputo infondere fiducia al gruppo, raccogliendo risultati importanti. Il merito è anche suo, ci godiamo questo momento prima di pensare al futuro”.
Un futuro ancora tutto da definire: “La crisi economica attanaglia chi, come noi, prova a fare qualcosa per portare in alto il nome di Ottaviano sotto il profilo sportivo. Ogni anno compiamo enormi sacrifici nel buon nome di questa passione. È presto per poter fare proiezioni per il futuro, da qui ai prossimi mesi può accadere veramente di tutto”.

sabato 27 aprile 2013

Serbia in partita per un tempo, Germania da sola in vetta!

Regge solo un tempo il fronte della Serbia contro il panzer tedesco. Troppo forte questa Germania per provare a firmare un’impresa, considerata anche l’assenza di Balzano. Il 6-1 permette ai teutonici di staccare tutte le dirette concorrenti, conquistando la vetta solitaria a punteggio pieno.
Primo tempo di sostanziale equilibrio: è solo un’incertezza di Avino, su conclusione di Liguori, a regalare il vantaggio ai tedeschi.
Nella ripresa però la Germania firma l’allungo decisivo. Pronti via e su un altro errore di Avino è Nicola Di Palma, con uno splendido lob, a firmare il raddoppio. Il 3-0 porta ancora la firma di Visone: belo l’inserimento del laterale vesuviano che beffa ancora una volta Avino. Scatenata la Germania che al 10’ della ripresa firma anche il poker: assolo di Nicola Di Palma e assist al bacio sul secondo palo per il bomber Nunziata. Al 15’ break dei serbi che accorciano le distanze con Picariello, sugli sviluppi di una rimessa laterale. Nel finale però è ancora la Germania a chiudere in crescendo il match. Saverio Nunziata firma altre due reti, entrambe in contropiede, chiudendo la contesa sul tennistico 6-1. Il pesante ko ha indotto i serbi al silenzio stampa, dal prossimo match, in ottica qualificazione, non si può più sbagliare. Trionfale invece, sin qui, la marcia dei teutonici, la domanda sorge spontanea: chi fermerà l’armata del patron Speranza?
Qui Germania – A fine gara è proprio il patron Speranza a commentare la vittoria contro la Serbia ai nostri microfoni: “Buona gara, siamo cresciuti rispetto ad una settimana fa. Non ci nascondiamo dietro nessuno, abbiamo costruito una squadra per poter vincere il torneo. Tanti dei miei ragazzi potrebbero militare in categorie importanti ma, chi per un motivo, chi per un altro, hanno tutti scelto di abbracciare questo progetto. Vogliamo toglierci ancora tante soddisfazioni”.

Serbia-Germania 1-6: il tabellino
Serbia: Avino, Picariello, Nunziata, Ragosta, Casinelli, Maddaloni
Germania: Natoli, Visone, Di Palma, Russo, Liguori, Nunziata S.
Arbitro: Sig. Carmine Di Gennaro
Reti: Visone (G); Di Palma (G), Visone (G), Nunziata S. (G), Picariello (S), Nunziata S. (2) (G)

giovedì 25 aprile 2013

Otto schiaffi all'Uruguay, la Spagna è di nuovo in corsa

Riecco la Spagna. Gli iberici matano l’Uruguay, riprendendo terreno nella corsa alla qualificazione ai quarti di finale. Girone A in piena bagarre: gara più o gara meno, al momento tutte le compagini si ritrovano a tre punti, in una posizione di estremo equilibrio.
Ma torniamo al futsal giocato, raccontandovi le fasi salienti di un match dai ritmi serrati. Primo tempo di intenso studio, chiuso sul doppio vantaggio per gli iberici. Entrambi i gol portano la firma di Davide Pagano, il primo su azione insistita, il secondo al termina di una repentina manovra corale.
Più avvincente la ripresa. In avvio allungo decisivo degli spagnoli. Si parte con il tris a firma di Nicola Pagano, su perfetta azione di contropiede. Il 4-0 lo mette a segno invece Massimo Pagano, imbeccato da un ispirato Guardato. Il pivot degli spagnoli continua a dispensare assist anche al 13’: stavolta è Davide Pagano a spedire in rete il cuoio del 5-0. La serie iberica la chiude Nicola Pagano: altro contropiede finalizzato dall’ala-pivot che proietta la Spagna sul 6-0. Reazione d’orgoglio dell’Uruguay: Rinaldino, con due fiammate, porta la celeste sul 6-2. La Spagna però va ancora a bersaglio al 19’: tiro dal limite imparabile per Casillo. L’Uruguay guadagna al 22’ un penalty, prontamente trasformato da capitan Ferrara. Il match si chiude con l’ottavo sigillo di fede spagnola: è Davide Pagano, uomo partita, a siglare l’8-3 su perfetto schema da tiro franco. La Spagna torna in corsa, per l’Uruguay sfida verità la settimana prossima contro la Serbia.
Qui Spagna – Eccoli i campioni in carica. La Spagna ritrova gioco, vittoria e tre punti ma, in ottica qualificazione, servirà un’altra vittoria contro la temibilissima Germania: “Bella partita – esclama Nicola Pagano, autore di una tripletta -, la nostra esperienza ha fatto la differenza. Germania? Purtroppo abbiamo sbagliato l’approccio nelle due gare precedenti, dovremo per forza batterli per poter passare il turno, ma non sarà affatto facile”.
Qui Uruguay – Tanti complimenti dall’inizio del torneo per la celeste che però, dopo il successo all’esordio, ha già perso due partite: “Siamo amareggiati per il risultato – spiega Nicola Paolella -, abbiamo sottovalutato l’impegno. Non abbiamo più alibi, dovremo rimboccarci le maniche e battere la Serbia per poter passare il turno”.

Spagna-Uruguay 8-3: il tabellino
Spagna: De Maria, Pagano D., Pagano U., Catapano, Pagano A., Pagano M., Pagano Na., Pagano Ni., Fabbrocini, Guardato
Uruguay: Casillo, Paolella, Giamundo, Ferrara, Rinaldino, Ciniglio, Iovino
Arbitro: Sig. Carmine Di Gennaro
Reti: Pagano D. (2) (S); Pagano Ni. (S), Pagano M. (S), Pagano D. (S), Pagano Ni. (S), Rinaldino (2) (U), Pagano Ni. (S), Ferrara su rig. (U), Pagano D. (S)

martedì 23 aprile 2013

Vietnam, si salva solo il risultato. Far Oer, impresa solo sfiorata!

Di buono c'è solo il risultato. Il Vietnam non scaccia la crisi di rendimento, accontentadosi di portare a casa un successo giunto in rimonta contro la cenerentola Far Oer. La batosta rimediata all'esordio con la Colombia ha inevitabilmente inciso sul morale, più che sulle gambe, degli asiatici, apparsi spaesati nella seconda uscita ufficiale al Russetto. Le uniche due note liete il rientro in campo di Michele Ambrosio e Giuseppe Di Palma: c'è da ritrovare la forma migliore ma le quattro reti messe a segno complessivamente lasciano ben sperare per i prossimi impegni. Non basta il cuore alle Far Oer per muovere la classifica: gli isolani portano a casa un altro ko nonostante una prestazione superlativa dell'estremo Nicola Ambrosio.
Ma riavvolgiamo il nastro. Il Vietnam parte bene e si porta in vantaggio dopo due minuti grazie ad un'azione costruita da Di Palma e finalizzata da Serredi. Poi il black-out che non t'aspetti. Si parte con una topica di Amitrano che consente a Tufano di siglare il gol del pari da posizione a dir poco impossibile. Il momento no dell'estremo asiatico prosegue e da lì a poco una sua uscita spericolata consente a Nappa di firmare il sorpasso. Ma il pressing delle Far Oer non si esaurisce qui. Minuto 10, numero di Russo e passaggio smarcante per Tufano che a porta vuota non può proprio sbagliare. 1-3 e gara tutta in salita. Il Vietnam chiude la prima frazione all'attacco per dimezzare il gap. Il gol arriva proprio allo scadere grazie ad un tiro deviato di Serredi che inganna Ambrosio.
Nella ripresa il Vietnam cambia marcia, senza però pungere con troppa insistenza. Il pari arriva al 4' grazie ad un numero d'alta scuola di Serredi: tunnel sul diretto avversario e puntata che bacia entrambi i legni prima di terminare in rete. Chapeau. Passano altri quattro minuti e gli asiatici effettuano il sorpasso: chirurgico il diagonale di Di Palma che non lascia scampo ad Ambrosio. Sul 4-3 il Vietnam però continua a sbandare in difesa. Arriva puntuale la punizione da parte delle Far Oer che pareggiano i conti grazie ad una manovra da corner, conclusa felicemente da Nappa. Il Vietnam inserisce Paciello come portiere di movimento. La mossa, apparentemente, sembra non sortire effetto, anzi. Gli isolani, grazie ad una repentina azione di rimessa, si riportano addirittura avanti grazie al piazzato di Russo. La gioia però non dura a lungo. I vietnamiti guadagnano un penalty. Sul dischetto ci va Michele Ambrosio, prima conclusione respinta ma non la seconda: 5-5. Palla al centro e gli asiatici capovolgono nuovamente il match. Altra perla di Ambrosio che protegge palla e con un tocco vellutato manda la sfera in buca d'angolo. Anche gli isolani tentano il tutto per tutto, avanzando con il portiere di movimento. Il Vietnam, stavolta, si chiude bene e ne approfitta per chiudere i giochi di rimessa grazie ai guizzi di Prisco Di Palma e Di Palma. Finale al Russetto, Il Vietnam vince ma non convince, per le Far Oer addio quasi imminente dalla kermesse.
Qui Vietnam - Così non va. Nonostante la vittoria capitan Prisco Di Palma non può essere soddisfatto della prestazione dei suoi: "Niente da fare. Salviamo solo il risultato. Paradossalmente siamo riusciti a giocare addirittura peggio di quando abbiamo affrontato la Colombia. Urge un cambio di rotta immediato, arriveranno partite molto più difficili e se continuiamo a giocare così non avremo alcuna chance di andare avanti".
Qui Far Oer - Tanti complimenti, zero punti. Le Far Oer portano a casa il terzo ko di fila, nonostante un'ottima prestazione: "Siamo contenti per l'atteggiamento - esclama il capitano, Raffaele Ambrosio -, abbiamo affrontato una squadra preparata senza timori. Voglio fare i miei complimenti a Nicola Ambrosio, ha parato l'impossibile".

Vietnam-Far Oer 8-5: il tabellino
Vietnam: Amitrano, Capasso, Serredi, Prisco Di Palma, Auricchio, Ambrosio M., Paciello, Di Palma
Far Oer: Ambrosio N., Nappa, Ambrosio R., Boccia C., Tufano, Russo, Mughetto, Boccia P., Perrino
Arbitro: Sig. Carmine Di Gennaro
Reti: Serredi (V), Tufano (F), Nappa (F), Tufano (F), Serredi (V); Serredi (V), Di Palma (V), Nappa (F), Russo (F), Ambrosio M. (2) (V), Prisco Di Palma (V), Di Palma (V)

Colombia, è tua la vetta! Italia tramortita

Colombia al comando. I sudamericani, seppur privi del portiere titolare Faella, battono anche l’Italia, chiudendo la corsa al primo posto nel girone B. Match equilibrato nella prima frazione, poi sono i colombiani a prendere il sopravvento nella ripresa. Ma partiamo con ordine. Il match si apre con un cacio di rigore in favore dei sudamericani, Vito Aprile però spara su Nunziata. Si resta sullo 0-0. Il pari però non dura a lungo. Azione tutta in velocità, assist di Cianci per Radamel Ammaturo, pallone in buca d’angolo. Reazione veemente dell’Italia. Arresto, torsione e tiro nel sette di Guagliuolo che agguanta così il pareggio. Non mancano però i cecchini anche tra le fila dei colombiani. All’8’ ne da una dimostrazione Ludovico Ammaturo, destro a giro nel sette e nuovo sorpasso. L’Italia però non molla e sugli sviluppi di un’azione d’angolo è il cobra Aprile a riagguantare il pari. 2-2, momento chiave del match. Vito Aprile prende per mano i suoi e al 18’ sfodera tutto il suo talento: gioco di suola su diretto avversario e portiere e tocco vellutato per il momentaneo 3-2. Inerzia tutta a favore dei sudamericani che chiudono all’attacco la prima frazione. Al 22’ giocata mostruosa di Luigi Ammaturo che fa secco Prisco e Nunziata con un doppio tunnel, chiudendo sul 4-2 la prima frazione.
Nella ripresa Italia travolta da un pandemonio. Nei primi sette minuti Ludovico Ammaturo monopolizza la scena. Il pivot dei colombiani mette a segno una tripletta che manda ko gli italiani. Si parte con un calcio di rigore procurato da Vito Aprile e trasformato impeccabilmente. Il 6-2 è un vero e proprio colpo da biliardo che non lascia scampo a Nunziata. La serie si chiude con un'altra puntata da fuori area. Italia tramortita. La retroguardia azzurra sbanda ancora al 13’: topica di Nunziata, Vito Aprile da due passi non può sbagliare. Al 16’ altro rigore, stavolta in favore degli azzurri: Guagliuolo non sbaglia e l’Italia accorcia sull’8-3. Anche Autorino prova a rendere meno amaro il passivo, sua la puntata che vale l’8-4. La Colombia però è sempre pericolosa tutte le volte che si affaccia in avanti. Cianci, in diagonale, beffa ancora Saviano (subentrato a Nunziata, ndr). Pronta risposta di fede azzurra: altra puntata da fuori e doppietta per Autorino per il momentaneo 9-5. Il finale è tutto di marca sudamericana. Luigi Ammaturo e Cianci chiudono la contesa sull’11-5, la Colombia blinda il primato e pensa già ai quarti.
Qui Colombia – Non ha potuto prendere parte alla gara ma dalla panchina non ha mai smesso di dispensare consigli. Pasquale Ciniglio, a fine gara, ha esternato le sue impressioni sulla gara vinta dalla sua Colombia contro l’Italia: “Gara combattuta, ci manca ancora qualcosa per compiere il definitivo salto di qualità. Ci vuole il giusto amalgama per colmare il gap con le grandi del torneo. Siamo sulla strada giusta, sogniamo di poter disputare la finale”.
Qui Italia – Due le voci dallo spogliatoio azzurro. Partiamo dall’estremo difensore, Gianluigi Nunziata: La Colombia è una squadra ostica, ci siamo innervositi fin dalle prime battute. Da questa sconfitta dobbiamo trarre tanti insegnamenti. Vogliamo blindare il secondo posto, speriamo di rifarci già alla prossima contro il Vietnam”. In seconda battuta ecco l’analisi del tecnico degli azzurri, Salvatore Capasso: “Non abbiamo trovato stasera la giusta alchimia. Ci siamo fatti prendere dal nervosismo, soprattutto il nostro cobra Aprile. Non siamo riusciti ad esprimerci al meglio, puntiamo al riscatto nel prossimo impegno”.

Colombia-Italia 11-5: il tabellino
Colombia: Casoria, Ammaturo Lud., Ammaturo L., Aprile V., Cianci, Di Matteo, Angeloni
Italia: Nunziata, Saviano, Annunziata, Prisco, Aprile, Autorino, Sabbatino, Guagliuolo
Arbitro: Sig. Carmine Di Gennaro
Reti: Ammaturo L. (C), Guagliuolo (I), Ammaturo Lud. (C), Aprile G. (I), Aprile V. (C), Ammaturo L. (C); Ammaturo Lud. (3) (C), Aprile V. (C), Guagliuolo (I), Autorino (I), Cianci (C), Autorino (I), Ammaturo L. (C), Cianci (C)

sabato 20 aprile 2013

Far Oer all'ultima spiaggia, la Nigeria è di nuovo in corsa

Al terzo tentativo la Nigeria fa bottino pieno, superando nell’anticipo della quarta giornata le Far Oer. Ottimo l’impatto al match degli africani: micidiale l’uno-due griffato Di Martino-Coppola che consente ai biancoverdi di portarsi sul doppio vantaggio. Prima rete siglata con una sassata che muore nell’angolino, il raddoppio invece arriva con la più classica delle manovre in contropiede. Gli isolani reagiscono immediatamente ed accorciano grazie ad un tiro deviato di Tufano che inganna il rientrante Duraccio. La Nigeria capisce che è il momento giusto per firmare l’allungo: il 3-1 arriva grazie ad un’azione personale di Coppola, poi è Di Martino a monopolizzare la scena. Il pivot ottavianese sigla quattro gol in rapida successione che annichiliscono gli isolani. Di potenza le prime due marcature, in ripartenza la terza, di pura tecnica, infine, il quarto sigillo che chiude la serie, allungando lo score sul 7-1. Il primo tempo però si chiude con la seconda marcatura degli isolani: Nicola Ambrosio intercetta palla e mette a sedere Duraccio per il 7-2 che chiude la prima frazione.
Nella ripresa i nigeriani ripartono con il piede pigiato sull’acceleratore: la premiata ditta Coppola-Di Martino confeziona altre due reti che di fatto chiudono i giochi. Sul 9-2 le Far Oer provano a chiudere in crescendo il match: Nappa sale in cattedra e nel giro di otto minuti sfrutta tre errori grossolani della retroguardia nigeriana, mettendo a segno una tripletta. Il colpo di coda però è tutto della Nigeria. Ci pensa Annunziata, su invenzione di Di Martino, ad infliggere il colpo di grazia. 5-10 e triplice fischio, la Nigeria è di nuovo in corsa per la qualificazione; per le Far Oer la sfida di lunedì contro il Vietnam è già da ultima spiaggia.
Qui Far Oer – Niente da fare. Le Far Oer raccolgono il secondo ko di fila; la qualificazione a questo punto si complica: “Non abbiamo assilli in ottica qualificazione – spiega Raffaele Ambrosio -, la nostra squadra vuole soltanto divertirsi, fino a quando la matematica non ci condannerà daremo tutto in campo”.
Qui Nigeria – Primo squillo di tromba per la Nigeria che torna prepotentemente in corsa per la qualificazione alla fase ad eliminazione diretta: “Sono fiero di essere il capitano di questo gruppo – esclama, raggiante, Giovanni Pagano -, con questa vittoria il morale dei ragazzi è alle stelle e non è detto che contro il Vietnam non possiamo ripetere lo stesso risultato. Ce la giocheremo fino alla fine”.

Far Oer-Nigeria 5-10: il tabellino
Far Oer: Ambrosio R., Nappa, Boccia, Tufano, Russo, Mughetto, Ambrosio N.
Nigeria: Duraccio, Di Martino, Pagano, Giordano, Sorrentino, Avino, Cutolo, Coppola, Annunziata, Ammaturo L.
Arbitro: Sig. Francesco Casillo
Reti: Di Martino (N), Coppola (N), Tufano (F), Coppola (N), Di Martino (4) (N), Ambrosio N. (F); Coppola (N), Di Martino (N), Nappa (3) (F), Annunziata (N)

venerdì 19 aprile 2013

Mundial Cup - Il countdown della 2^ Giornata!

Parte da questo fine settimana una nuova irriverente rubrica. Insieme a Luigi Di Martino, gestore del Centro Sportivo “O’ Russetto”  nonché organizzatore della kermesse, stileremo il countdown della settimana. I pro e i contro, le prodezze e le topiche che da qui alla fine daranno colore al Mundial Cup targato 2013. Siete pronti? Si parte!
10 a Nicola Paolella - Forse non se lo aspettava neppure lui di poter tenere a galla il suo Uruguay contro la corazzata Germania: i suoi cinque gol non sono bastati ad evitare la sconfitta, ma può consolarsi con il primato nella classifica cannonieri. Il Matador che non t’aspetti.
9 alla Germania – Nove come le reti messe a segno all’esordio. Manca Aliberti? Ed ecco servito Di Palma. Il vero re del mercato è senza dubbio Tommaso Speranza, la sua Germania è la più seria accreditata alla vittoria finale. Bisognerà fare spazio in bacheca, dopo la World League potrebbe presto arrivare un altro trofeo.
8  alla Colombia – Il nostro Falcao, pardon, Luigi Ammaturo, ha capito la lezione: dallo spento Psg alla pimpante Colombia. Se Tommaso Speranza è il re del mercato, la piazza d’onore è tutta per il capitano dei sudamericani. Due successi su due, entrambi in goleada. La settimana prossima la prova del nove contro l’Italia.
7 al duo Salvati-Vallone – Forse solo al Russetto Barça e Real potevano decidere di unire le forze. Scherzi a parte: l’albiceleste è una squadra di tutto rispetto che, nel momento chiave della kermesse, ha trovato la forza per demolire i campioni in carica della Spagna. Dna da combattenti, vamos Argentina!
6 all’Italia – Sei come i punti portati a casa su due partite. L’ennesima conferma che questa Italia può davvero rompere gli schemi. L’ingresso ai quarti è ormai prossimo ma per testare le ambizioni da primato capita a puntino la sfida alla Colombia di lunedì prossimo. Lassù, in vetta al girone, una è di troppo!
5 alle Far Oer – Da cenerentola del girone B non ci si poteva aspettare un inizio in rampa di lancio ma, contro ogni aspettativa, gli isolani hanno dimostrato grinta da vendere, rischiando di riaprire una gara apparentemente chiusa contro l’Italia. Lì dove non arriva la tecnica è l’ingegno che fa la differenza. Encomiabili.
4 al Vietnam – Fino ad ora altro che spirito di guerra, gli asiatici sono al momento tra le deluse del torneo. Il turno di riposo non potrà che far bene a Prisco Di Palma e soci ma contro le Far Oer, lunedì prossimo, non si può più sbagliare.
3 a Saverio Nunziata – Tre come i gol siglati all’esordio contro l’Uruguay. Chi ha il vizio del gol, d’altronde, non si smentisce mai: il capocannoniere dell’ultima World League ha ancora fame e vuole a tutti i costi anche il titolo di goleador del Mundial Cup. Riuscirà a realizzare il suo desiderio?
2 alla Spagna – Due come le sconfitte di fila rimediate dagli spagnoli. Dov’è finito il cuore degli iberici? Dov’è finita la squadra schiacciasassi della passata edizione? La qualificazione è in pericolo, il campanello d’allarme suona già da un po’.
1 a Giuseppe Giordano – Forse sarà semplicemente un difetto di comunicazione ma il talento dei nigeriani non rispetta le consegne di capitan Ammaturo, alias Ngaglietta. La strigliata gli farà bene? Ai posteri l’ardua sentenza.
0 al Signor Carmine Di Gennaro – Dulcis in fundo, non poteva mancare il richiamo arbitrale. Sia chiaro: non c’è nessun gol fantasma o fallo da rigore non sanzionato da evidenziare, ne approfittiamo però per rigirare il coltello nella piaga in merito alla sua fede calcistica. Su Carmine, di questi tempi, ci vuole proprio coraggio per tifare Inter! C’era una volta il triplete. Appunto, c’era…ora è soltanto uno sbiadito ricordo. Appuntamento alla prossima settimana!

giovedì 18 aprile 2013

Germania forza 9, all'Uruguay non basta un Paolella versione Matador!

Esordio ok per la Germania che vince seppur soffrendo contro un ottimo Uruguay. Out Aliberti, i tedeschi si consolano con Nicola Di Palma, autore di una doppietta. Ma riallacciamo il nastro. Avvio sprint dei teutonici: è proprio Di Palma a sbloccare il risultato dopo aver dribblato Casillo in uscita. Il raddoppio porta la firma di Visone, bolide all’incrocio per il laterale ottavianese. Non molla la presa la Germania che al 7’ cala il tris con Liguori, decisiva però la complicità di Casillo. L’Uruguay non riesce ad uscire dalla propria metà campo: Di Palma, con un tiro a giro, mette a segno anche il poker. Paolella prova a scuotere i suoi. Il numero 7 della celeste mette a segno una doppietta che riaccende una flebile fiammella di speranza di rimonta: bella soprattutto la prima marcatura, di pura potenza. Prima dello scadere della prima frazione ping-pong di emozioni: al tiro libero trasformato da Liguori replica ancora un mai domo Paolella. Si va al riposo sul 3-5.
La ripresa si apre con un altro botta e risposta. Il tap-in di Paolella, su assist di Di Napoli, viene prontamente replicato dal bomber Nunziata, lesto a chiudere in rete un’azione tutta di prima orchestrata da Ruoccolano. Al 7’ della ripresa il numero 17 dei bianchi si mette in proprio e sfruttando un’altra topica di Casillo porta i tedeschi sul 7-4. Ma con questo Uruguay non si dormono mai sonni tranquilli. Paolella, con il piede sordo, sorprende Coletta. Poi è capitan Ferrara a correggere in rete un tracciante di Rinaldino per il 6-7 che riapre di fatto la partita. Nel momento chiave però sono di nuovo i tedeschi a venir fuori. Nunziata capitalizza un altro assist di Ruoccolano. Siamo sul 6-8. La Germania spreca il bonus falli ma Paolella, dai dieci metri, non ne approfitta. Coletta si salva con la complicità del palo. Dall’altra parte invece solito cinismo da parte dei tedeschi: Nunziata, stavolta imbeccato da un irrefrenabile Visone, chiude la contesa sul 9-6. Nel finale c’è giusto il tempo per un altro tiro libero fallito da Paolella: Coletta, impeccabile, chiude ancora la saracinesca. Finale al Russetto, primo successo per la Germania, Uruguay sconfitto ma a testa alta.
Qui Uruguay – Nessun rammarico per la celeste, al primo ko nella fase a gironi del Mundial Cup: “Abbiamo giocato contro la migliore squadra del torneo – sentenzia Nicola Paolella, factotum dei sudamericani -. La nostra è stata una grande prestazione, il gruppo è compatto e credo che con questo spirito potremo davvero toglierci tante soddisfazioni. Paolella matador? Non scherziamo, i miei gol sono frutto dell’entusiasmo e del sacrificio del nostro gruppo”.
Qui Germania – Partenza razzo per i tedeschi. La Germania, sulla carta, resta la squadra da battere del girone A: “Ottima gara – spiega Tommaso Sparanza, patron dei teutonici -, i nostri avversari erano ben messi in campo, tutti si muovevano con sincronia ed estrema velocità. La gara è stata apertissima fino alla fine, ci godiamo questo risultato, aspettando le prossime partite”.

Uruguay-Germania 6-9: il tabellino
Uruguay: Casillo, Paolella, Giamundo, Ferrara, Di Napoli, Rinaldino, Ciniglio
Germania: Coletta, Ruoccolano, Visone, Di Palma, Russo, Liguori, Nunziata
Arbitro: Sig. Giuseppe Abruzzese
Reti: Di Palma (G), Visone (G), Liguori (G), Di Palma (G), Paolella (2) (U), Liguori (G), Paolella (U); Paolella (U), Nunziata (G), Ruoccolano (G), Paolella (U), Ferrara (U), Nunziata (2) (G)

mercoledì 17 aprile 2013

Spagna in crisi, l'Argentina torna a sognare

Allarme Spagna. Peggior inizio di Mundial Cup non ci poteva essere per la roja che subisce il secondo ko di fila, compromettendo la corsa alla qualificazione ai quarti. Senza Umberto Pagano e Guardato, gli spagnoli cadono sotto i colpi di un’Argentina cinica, che ha fatto sicuramente tesoro degli errori commessi nella gara d’esordio contro l’Uruguay.
Eppure il match era cominciato nel migliore dei modi per gli iberici, in vantaggio grazie ad una rasoiata di Catapano. Nel finale di frazione però l’albiceleste trova il pareggio: perfetta la conclusione di Caldarelli che chiude il primo tempo sull’1-1.
Nella ripresa l’Argentina effettua l’allungo decisivo. È Francesco Saggese a suonare la carica: il fantasista dei sudamericani sigla due gol in rapida successione che portano il risultato sull’1-3. Il tris argentino scuote gli spagnoli che reagiscono immediatamente: Davide Pagano con un drop vincente riapre i giochi. 2-3 a dieci dalla fine. Negli ultimi scampoli di gara però l’Argentina prende il largo. Pappacena con un bolide all’incrocio taglia le gambe agli iberici. Il laterale vesuviano si ripete di lì a poco: errore di Catapano in fase d’impostazione e quinta rete che chiude il match. L’Argentina risorge, per la Spagna urge un imminente cambio di rotta.
Qui Spagna – Momento no in casa spagnola. Aniello De Maria, baluardo degli iberici, prova a dare un perché di questo avvio balbettante: “Siamo partiti per portare a casa i tre punti ma ci siamo sbilanciati troppo, pur sapendo il valore del nostro avversario. Non stiamo giocando da Spagna, l’anno scorso si percepiva un’altra mentalità in campo. Dobbiamo vincere le prossime due partite per cercare di rimediare in classifica”.
Qui Argentina – Pronto riscatto per gli argentini. Luigi Vallone, co-capitano dell’albiceleste, è felice della prestazione offerta dai suoi: “Bellissima partita, abbiamo dominato in lungo e in largo. Menzione ci ha dato sicurezza tra i pali, ha sostituito alla grande Antonio Saggese, out per l’occasione causa influenza. Se giochiamo così possiamo arrivare lontano”.

Spagna-Argentina 2-5: il tabellino
Spagna: De Maria, Pagano D., Catapano, Pagano A., Pagano M., Pagano Na., Pagano Ni.
Argentina: Menzione, Boccia, Pappacena, Caldarelli, Calvanese, Salvati, Di Sauro, Saggese F.
Arbitro: Sig. Carmine Di Gennaro
Reti: Catapano (S), Caldarelli (A); Saggese F. (2) (A), Pagano D. (S), Pappacena (2) (A)

La Colombia schianta anche la Nigeria

Dopo aver rifilato nove reti al Vietnam, la Colombia mantiene l’assetto bulldozer, asfaltando anche la Nigeria. I sudamericani liquidano anche i biancoverdi con un sonoro 10-5, raggiungendo l’Italia in testa alla classifica, aspettando lo scontro diretto della prossima settimana.
Il match comincia con un botta e risposta: capitan Pagano, su assist di Di Martino, firma il vantaggio africano. L’1-0 però non dura a lungo, è Amato, all’esordio stagionale, a firmare il pareggio. La Nigeria trova lo spunto giusto per riportarsi in avanti: è Annunziata, il grande ex, a beffare Faella. Sull’1-2 si scatena Cianci. Il pivot dei colombiani diventa l’ago della bilancia del match: suoi i tre gol che permettono ai gialloblù di chiudere sul 4-2 il primo tempo. Di pura potenza la prima rete, in ripartenza invece gli altri due gol che permettono alla Colombia di effettuare il sorpasso.
Nella ripresa la Colombia continua ad infierire. Luigi Ammaturo, da bomber di razza, fiuta l’errore difensivo dei nigeriani per siglare, indisturbato, il 5-2. Su schema d’angolo Giordano prova subito ad annullare il gap. La Colombia però ogni qualvolta si affaccia dalle parti di Cunto, non perdona: siluro nel sette di capitan Ammaturo che vale il 6-3. Ma non è finita qui: i tre gol di vantaggio giocano un brutto scherzo ai colombiani che abbassano il loro raggio d’azione. Annunziata prima e Di Martino poi riaprono una partita che sembrava già chiusa. Siamo sul 6-5. La rimonta però non si concretizza, anzi. La Colombia ricomincia a macinare gioco, chiudendo definitivamente la contesa. Luigi Ammaturo, due volte Cianci e Amato archiviano la pratica sul definitivo 10-5. Game over Nigeria, adesso la Colombia fa davvero paura.
Qui Colombia – Due prestazioni da incorniciare per capitan Ammaturo che commenta ai nostri microfoni l’ottimo periodo di forma della sua Colombia: “Abbiamo un grande collettivo, non si sono avvertite le assenze di Ludovico Ammaturo e di Vito Aprile. Ottimo il feeling tra Cianci e Amato, mi ha sorpreso molto anche Angeloni. Siamo sulla strada giusta, vogliamo a tutti i costi il primato del girone”.
Qui Nigeria – Come contro l’Italia, la Nigeria si è spenta nel momento cardine del match: “Siamo soddisfatti della prestazione – esclama Luigi Ammaturo, alias Ngaglietta -, ma siamo poco concreti sottoporta. Contro le Far Oer non baderemo al bel gioco, servono i tre punti per muovere la classifica”.

Colombia-Nigeria 10-5: il tabellino
Colombia: Faella, Ciniglio, Ammaturo L., Di Matteo, Cianci, Amato, Angeloni
Nigeria: Cunto, Annunziata, Pagano, Cutolo, Sorrentino, Giordano, Ammaturo, Di Martino
Arbitro: Sig. Carmine Di Gennaro
Reti: Pagano (N), Amato (C), Annunziata (N), Cianci (3) (C); Ammaturo L. (C), Giordano (N), Ammaturo L. (C), Annunziata (N), Di Martino (N), Ammaturo L. (C), Cianci (2) (C), Amato (C)

martedì 16 aprile 2013

Allungo Italia, le Far Oer si svegliano troppo tardi

Avvio bruciante per l'Italia. Gli azzurri, dopo la vittoria all'esordio contro la Nigeria, superano a suon di gol anche la matricola Far Oer. Il match comincia nel segno di Guagliuolo; la stella degli italiani dopo due minuti mette subito in bella mostra il marchio di fabbrica: arresto, torsione tra due avversari e conclusione vincente. Il raddoppio arriva ancora per merito del pivot azzurro che sorprende Ambrosio con una rasoiata da fuori. Al 7' ecco servito anche il tris: la firma è di Aprile, bravo il 'cobra' a sorprendere l'estremo difensore con un tiro tra le gambe. Italia padrona del campo. Sabbatino, all'esordio con la casacca azzurra, si fa apprezzare anche in fase offensiva: il centrale ottavianese mette a segno una doppietta che permette all'Italia di allungare sul 5-0. Gli isolani hanno un sussulto al 14': Boccia su punizione sorprende Nunziata per il 5-1. Nel finale di tempo però è di nuovo monologo azzurro, Guagliuolo e Sabbatino vanno ancora a segno, chiudendo la prima frazione sul 7-1.
Inizio di ripresa a forti tinte azzurre. Pronti via e l'Italia guadagna un penalty che Guagliuolo trasforma in oro: 8-1. Tufano per le Far Oer approfitta di una deviazione per accorciare il gap, l'Italia però non resta a guardare e con Annunziata, servito alla perfezione da Guagliuolo, ristabilisce le distanze. Sul 9-2 gli azzurri vivono dieci minuti di assoluto black-out. Le Far Oer cominciano a crederci e pian piano costruiscono la rimonta. due volte Nappa, intervallato da Russo, porta i bianchi a meno quattro dalla linea di galleggiamento. Ancora Nappa, con tanto di dribbling su Nunziata in uscita, accorcia sul 9-6. Italia stordita, ancora Boccia, in tap-in, manda in tilt la retroguardia nostrana. Il 9-7 però scuote gli azzurri che nel finale riprendono le redini del match: è il cobra Aprile a spazzare via ogni dubbio, tre squilli di tromba che spengono le speranze di rimonta degli isolani, permettendo all'Italia di conquistare altri tre punti che la proiettano, momentaneamente, in testa al raggruppamento B.
Qui Italia - CI ha pensato lui, nel finale, a togliere le castagne dal fuoco. Giuseppe Aprile, per tutti il cobra, ha commentato ai nostri microfoni la gara vinta contro le Far Oer: "Sabbatino è per noi un'arma in più. Oggi stavamo per complicarci la vita da soli, poi però abbiamo ritrovato il bandolo della matassa. La prossima settimana ci giocheremo il primato contro la Colombia, siamo con un piede già ai quarti, puntiamo però ad arrivare fino in fondo quest'anno".
Qui Far Oer - Nonostante il ko, l'esordio può dirsi positivo per le Far Oer che da pura outsider proveranno a strappare il pass per i quarti: "Siamo entrati in campo troppo timorosi - esclama Raffaele Ambrosio, capitano degli isolani -, con le gambe molli. Nella ripresa invece ho visto un netto cambio di rotta. Dobbiamo ripartire da questo secondo tempo. Siamo una matricola ma possiamo fare bene. Speriamo di trovare la giusta continuità".

Italia-Far Oer 12-7: il tabellino
Italia: Nunziata, Annunziata, Prisco, Aprile, Guagliuolo, Saviano, Sabbatino, Autorino
Far Oer: Ambrosio N., Ambrosio R., Nappa, Boccia, Tufano, Perrino, Russo
Arbitro: Sig. Carmine Di Gennaro
Reti: Guagliuolo (2) (I), Aprile (I), Sabbatino (2) (I), Boccia (F), Guagliuolo (I), Sabbatino (I); Guagliuolo (I), Tufano (F), Annunziata (I), Nappa (F), Russo (F), Nappa (2) (F), Boccia (F), Aprile (3) (I)

sabato 13 aprile 2013

Serbia d'assalto, Spagna ko all'esordio

Vittoria di misura all’esordio per la Serbia che supera i campioni in carica della Spagna nell’ultimo match che chiude la prima giornata. Al team del patron Fico, nonostante le assenze di Maddaloni e Ragosta, basta un solo gol di scarto per avere ragione degli spagnoli e portare a casa l’intera posta in palio.
Avvio però in salita per Casinelli e soci: i serbi ci mettono un po’ a carburare, ne approfitta così la Spagna per portarsi subito sul doppio vantaggio. L’1-0 porta la firma di Catapano, bello il suo siluro che muore nell’angolino. Il raddoppio invece è targato Davide Pagano che sorprende Avino con una puntata micidiale. Lo 0-2 scuote la Serbia dal torpore: Picariello salta anche De Maria per il parziale 1-2. Il pari è nell’aria ed arriva pochi minuti più tardi: sul tracciante di Picariello è Nunziata a trovare la deviazione vincente. Prima dell’intervallo arrivano altri due gol, uno per parte. La Spagna, con un pizzico di fortuna, approfitta di una maldestra deviazione di Nunziata per riportarsi in vantaggio. Allo scadere però il pivot ottavianese si rifà, agguantando il 3-3 che chiude la prima frazione.
Ripresa ricca di emozioni, ma più povera di gol. La Spagna ha il fiato corto, lasciando più campo ai serbi. È ancora Nunziata, scatenato, a firmare il 4-3 biancorosso. Palla al centro e gli spagnoli ritrovano subito il pari: azione da corner di Davide Pagano, decisiva la complicità di Avino che infila il cuoio nella propria porta. Passano cinque minuti e la Serbia effettua il decisivo sorpasso. Casinelli viene atterrato da De Maria, per il Signor Di Gennaro non c’è dubbio: è rigore. Dal dischetto, Picariello, freddissimo, non sbaglia, 5-4. Assedio finale della Spagna, ma il risultato non cambia più. Serbia rivelazione, la Spagna è già al tappeto.
Qui Serbia – Grande euforia per l’esordio vincente dei serbi. A fine gara, raggiante il commento del patron Fico: “Eravamo rimaneggiati, non ci aspettavamo di portare a casa l’intera posta in palio. Questo risultato ci dà fiducia, voglio fare un grosso elogio a tutto il parco attaccanti, oggi hanno fatto la differenza. Pensiamo già al prossimo impegno contro la Germania, sarà una gara difficile contro un avversario molto ostico. Speriamo di potercela giocare al completo”.
Qui Spagna – Falsa partenza per la roja. La Spagna, campione in carica, esce sconfitta all’esordio contro una Serbia già rivelazione del torneo: “Abbiamo giocato una partita sottotono – esclama il capitano, Massimo Pagano -, merito agli avversari. Paghiamo una condizione fisica non eccellente ma ci riprenderemo presto. La Spagna sarà ancora protagonista, onoreremo ogni gara fino al termine del torneo”.

Serbia-Spagna 5-4: il tabellino
Serbia: Avino, Picariello, Fico, Nunziata, Casinelli
Spagna: De Maria, Pagano D., Pagano A., Pagano M., Pagano Ni., Catapano, Guardato, Fabbrocini
Arbitro: Sig. Carmine Di Gennaro
Reti: Catapano (Sp), Pagano D. (Sp), Picariello (Se), Nunziata (Se), aut. Nunziata (Sp), Nunziata (Se); Nunziata (Se), Pagano D. (Sp), Picariello su rig. (Se)

mercoledì 10 aprile 2013

Ammaturo come Falcao, spettacolo Colombia!

Una vittoria roboante. La Colombia liquida con un perentorio 9-3 il Vietnam, candidandosi al ruolo di leader del girone B. Vittoria netta, schiacciante per i colombiani, frutto di una campagna acquisti intelligente, che ha di fatto rivoluzionato l’ex Psg della World League. Merito al capitano, Luigi Ammaturo, alias Falcao, che incurante delle partenze eccellenti (Ammaturo e Annunziata, direzione Nigeria, ndr) ha riabbracciato Vito Aprile, dato fiducia a Cianci e Di Matteo, assicurandosi tra i pali un vero e proprio portento, Vincenzo Faella. E il Vietnam? Gli ex gunners pagano al momento una scarsa condizione atletica, unita all’assenza dei nuovi innesti, Di Palma e Ambrosio, che potrebbero però presto tornare a disposizione, già a partire dalla prossima – decisiva – sfida contro le Isole Far Oer.
Ma torniamo al futsal giocato. L’avvio è tutto di marca colombiana. Appena un giro di lancette e Ciniglio, con una rasoiata, trafigge Amitrano sul palo lungo. Il raddoppio arriva intorno al 10’: perfetta la ripartenza orchestrata da Aprile e Di Matteo e conclusa felicemente dal bomber Ammaturo. Il tris arriva quattro minuti più tardi: Cianci imbecca Aprile che in diagonale non lascia scampo ad Amitrano. Con tre gol sul groppone, il Vietnam prova a venir fuori. Gli asiatici conquistano ben due tiri liberi ma Coppola, in entrambi i casi, pecca di imprecisione. Si va al riposo sullo 0-3.
Nella ripresa la rimonta fatidica si spegne sul nascere. In avvio è ancora Luigi Ammaturo a siglare, in contropiede, il 4-0. Bello ma inutile il sigillo di Capasso che accorcia sul 4-1. E’ sempre la Colombia a tenere la gara in pugno: Ammaturo in tap-in fa 5-1, poi è Serredi, con un’azione personale, ad accorciare sul 5-2. Cianci ed Aprile dimostrano di avere già un’ottima intesa: altro assist per il laterale ottavianese che porta i colombiani sul 6-2. Mossa disperata del Vietnam che schiera Serredi in luogo di Amitrano come portiere di movimento. Ma la scossa non arriva, anzi. E’ la Colombia a chiudere in goleada il match. Ludovico Ammaturo approfitta di un’ingenuità di Serredi per il 7-2. Capasso, solo per un istante, rompe il dominio dei sudamericani che nel finale si riprendono la scena: ancora Ludovico Ammaturo e Cianci fissano il risultato finale sul 9-3.
Qui Vietnam – Non ci siamo. Il Vietnam getta alle ortiche il match d’esordio del Mundial Cup: “Prestazione peggiore non poteva esserci – sentenzia capitan Prisco Di Palma -. Noi siamo mai stati in partita. Condizione fisica pessima? Prima delle gambe viene la testa. Non c’era la giusta mentalità per fare risultato, le assenze hanno fatto il resto. Il turno di riposo arriva nel momento giusto, dobbiamo approfittare di questa settimana per ricompattarci”.
Qui Colombia – La Colombia volta pagina rispetto alla World League, sognando di ripetere la finale dello scorso anno: “Ottimo debutto – esclama Pasquale Ciniglio -. La squadra è rinata, in sede di mercato abbiamo costruito una grande squadra. Non siamo ancora al top come condizione atletica; il mio plauso va al nostro capitano, Luigi Ammaturo. La sua tripletta d’autore gli valgono l’appellativo di Falcao”.

Vietnam-Colombia 3-9: il tabellino
Vietnam: Amitrano, Capasso, Ruoccolano, Prisco Di Palma, Serredi, Auricchio, Coppola
Colombia: Faella, Ammaturo L., Ciniglio, Ammaturo Lud., Aprile, Cianci, Di Matteo
Arbitro: Sig. Carmine Di Gennaro
Reti: Ciniglio (C), Ammaturo L. (C), Aprile (C), Ammaturo L. (C), Capasso (V), Ammaturo L. (C), Serredi (V), Aprile (C), Ammaturo Lud. (C), Capasso (V), Ammaturo Lud. (C), Cianci (C)

Remuntada Uruguay, Argentina ko nella ripresa

Esordio vincente per l’Uruguay. La matricola sudamericana supera in rimonta l’Argentina. Gara spettacolare fin dalle prime battute. L’Argentina esce meglio dai blocchi e dopo due minuti si porta in vantaggio grazie ad un tiro di Boccia, deviato da capitan Ferrara. Palla al centro ed ecco il raddoppio dell’albiceleste: azione di rimessa orchestrata da Saggese, Caldarelli buca tra le gambe l’incolpevole Casillo. Al 10’ si rinnova l’asse Saggese-Caldarelli: comodo il tocco del laterale argentino per il parziale 3-0. L’avvio shock non tramortisce l’Uruguay che, pian piano, comincia ad alzare il proprio baricentro. Giamundo, su azione insistita, accorcia sul 3-1. Ancora Paolella porta gli uruguagi sul 3-2 ma, prima dell’intervallo, è Boccia a riportare i suoi a distanza di sicurezza. Si va a riposo sul 4-2.
Nella ripresa è l’Uruguay a detenere il pallino del gioco. In apertura, Paolella imbecca Rinaldino che non sbaglia il 4-3. Il pari arriva al 15’ e porta la firma di Paolella: perfetto l’assist di Ciniglio, il laterale ex Real Ottaviano fredda Saggese per il momentaneo pareggio. Ma non è finita qua: l’Uruguay vuole il risultato pieno e lo ottiene grazie a due spunti dell’onnipresente Paolella e del redivivo Di Napoli. 4-6 e primi tre punti in cascina per l’Uruguay, l’Argentina si spegne proprio sul più bello.
Qui Argentina – Delusione a fine gara nello spogliatoio argentino. Queste le parole del co-capitano, Luigi Vallone, concessosi ai nostri microfoni: “E’ la prima partita per un gruppo completamente nuovo. Siamo partiti bene, potevamo vincere ma purtroppo nel secondo tempo qualcosa è cambiato. Il gruppo però è forte, abbiamo grandi individualità, sicuramente verremo fuori nell’arco della fase a gironi”.
Qui Uruguay – Dopo due anni di inattività, non ci poteva essere un ritorno in campo più soddisfacente per l’ala pivot degli uruguagi, Nicola Di Napoli: “Sono molto felice per questo ritorno al futsal giocato, ne approfitto subito per dedicare il mio gol all’amico Francesco De Gennaro. Abbiamo offerto un’ottima prova nella ripresa, se continuiamo a giocare così, possiamo puntare in alto. Il gruppo è compatto, manca però una punta di diamante per completare lo scacchiere”.

Argentina-Uruguay 4-6: il tabellino
Argentina: Saggese A., Calvanese, Boccia, Salvati, Caldarelli, Vallone, Pappacena, Saggese F., Di Sauro, Ciniglio
Uruguay: Casillo, Giamundo, Paolella, Rinaldino, Di Napoli, Ferrara, Ciniglio
Arbitro: Sig. Carmine Di Gennaro
Reti: aut. Ferrara (A), Caldarelli (2) (A), Giamundo (U), Paolella (U), Boccia (A); Rinaldino (U), Paolella (2) (U), Di Napoli (U)

martedì 9 aprile 2013

Settebello Italia, rimonta solo sfiorata dalla Nigeria

Sono Nigeria e Italia le prime due compagini ad inaugurare l’edizione 2013 del Mundial Cup. Il grande ex Di Martino sfida gli azzurri dell’amico-rivale Aprile. Avvio equilibrato, è l’Italia a passare per prima: Autorino, altro volto nuovo degli azzurri, sfrutta un errore in fase d’impostazione di Coppola, per firmare lo 0-1. La Nigeria però impiega poco per riequilibrare il match: il Signor Di Gennaro decreta un calcio di rigore, trasformato da Giordano. Sull’1-1 l’Italia viene fuori di gran carriera. Aprile, rapace, sfrutta a pieno un assist di Saviano per l’1-2 azzurro. Il vantaggio cresce al 13’: azione tutta in velocità, Autorino di tacco manda fuori causa Duraccio. Prima dell’intervallo arriva anche il poker: contropiede da manuale di Guagliuolo, dribbling sul portiere e palla nel sacco. 1-4 e squadre al riposo.
La ripresa si apre con un botta e risposta: Annunziata, sul secondo palo, infila in rete il cuoio del 4-2; Guagliuolo però con un lob direttamente su punizione riporta i suoi a distanza di sicurezza. Al 35’ arriva anche il 6-2: perfetta la puntata di capitan Prisco che muore sul secondo palo. La panchina corta degli italiani comincia a farsi sentire, la Nigeria pian piano avanza il suo raggio d’azione. È Di Martino a dare il là alla rimonta: dribbling su Nunziata in uscita per il momentaneo 3-6. Passano due minuti e Sorrentino indovina la giocata della serata: arresto, torsione e conclusione vincente per il 6-4. La Nigeria comincia a crederci sul serio: ancora Di Martino, con un diagonale potente, riporta i biancoverdi ad una sola lunghezza dalla linea di galleggiamento. Il pari sembra cosa fatta al 43’, è il palo però a rispedire al mittente il tentativo orchestrato da Di Martino. Il legno colto dai nigeriani sveglia dal torpore l’Italia che, nel finale, ne approfitta per chiudere definitivamente i giochi con Guagliuolo, autore di una tripletta, nonostante la febbre.
Qui Nigeria – Nonostante il ko, la Nigeria può dirsi soddisfatta per la prestazione: “Per noi è come se avessimo vinto – spiega il pivot Sorrentino -, ci ha penalizzato l’inesperienza, abbiamo costruito una squadra nuova, avremo bisogno di un po’ di tempo per trovare il giusto amalgama. Con la forza del gruppo arriveremo lontano”.
Qui Italia – Tre gol nonostante la febbre. I numeri parlano chiaro, Guagliuolo è sempre più leader degli azzurri: “Non avevamo la squadra al completo, mancava all’appello Sabbatino. Abbiamo sofferto in difesa, ci accontentiamo del risultato. Con la testa pensiamo già alle Far Oer, nostro prossimo avversario”.

Nigeria-Italia 5-7: il tabellino
Nigeria: Duraccio, Di Martino, Sorrentino, Avino, Ammaturo, Annunziata, Pagano, Coppola, Cutolo, Giordano
Italia: Nunziata, Saviano, Annunziata, Prisco, Aprile, Autorino, Guagliuolo
Arbitro: Sig. Carmine Di Gennaro
Reti: Autorino (I), Giordano (N), Aprile (I), Autorino (I), Guagliuolo (I); Annunziata (N), Guagliuolo (I), Prisco (I), Di Martino (N), Sorrentino (N), Di Martino (N), Guagliuolo (I)

giovedì 4 aprile 2013

Benvenuta Gaia!

Eccola la più lieta delle notizie. Stamattina presso la Clinica Trusso di Ottaviano, alle 9 in punto, è nata la piccola Gaia, secondogenita del gestore del Centro Sportivo “O’ Russetto”, Luigi Di Martino.
Mamma Elvira e la piccola stanno benissimo; euforici il papà ed il fratellino Salvatore. Assieme alla società Real Ottaviano calcio a 5, anche la redazione della Gazzetta del Russetto esprime le più grandi felicitazioni per il lieto evento. La famiglia Di Martino si allarga…ad maiora!

Mundial Cup al via, si parte con Nigeria-Italia!

Russetto no stop. Chiusi i battenti per la Word League, sul sintetico ottavianese si riparte immediatamente dal Mundial Cup. Sorteggiati gironi e calendari, si comincia a fare sul serio a partire da lunedì.
Girone A - Argentina, Germania, Serbia, Spagna e Uruguay. Un vero e proprio girone infernale, all'insegna dell'equilibrio. Germania e Spagna, alias Valencia e Genoa della World League, sono le favorite per la vetta ma occhio all'outsider Serbia del patron Vincenzo Fico, autore di una sontuosa campagna acquisti. Completano il girone l'Argentina, team nato dalla fusione di Real Madrid e Barcellona, protagoniste nella precedente World League, e l'Uruguay, new entry della kermesse.
Girone B - Non vantano in bacheca gli stessi titoli di Germania e Spagna, ma nel girone B si può star certi che Colombia, Italia e Vietnam offriranno grande spettacolo pur di accaparrarsi la vetta. Attivissimi i sudamericani sul mercato: capitan Ammaturo è corso ai ripari portando in maglia gialloblù gente come Vincenzo Faella, Vito Aprile, Giovanni Amato e Nello Cianci. Italia e Vietnam si affidano invece allo zoccolo duro: Prisco Di Palma riabbraccia Michele Ambrosio e punta tutto sul ritorno al futsal giocato di Giuseppe Di Palma. Tutti ancora da scoprire i volti nuovi invece in casa Italia, così come per la matricola Far Oer. Da non sottovalutare la Nigeria, squadra rinnovata in ogni reparto, con la stella Di Martino punta di diamante dei biancoverdi.
Mercato agli sgoccioli, da lunedì 8 Aprile si scende in campo. Nigeria-Italia, in programma alle 22, inaugura l'edizione 2013 del Mundial Cup. Martedì, sempre nel girone B, spazio a Vietnam-Colombia. Mercoledì è il turno del girone A con Argentina-Uruguay. La prima giornata si chiude venerdì con la sfida tra Serbia e Spagna. Già disponibile, nella sezione Download, il regolamento ufficiale ed il calendario della fase a gironi.

mercoledì 3 aprile 2013

Valencia campione, il poker è servito!

Servizio di Antonio Del Vecchio - E’ una finale spettacolo. Alla fine la spunta il Valencia: squadra costruita per vincere, squadra che riesce nell’impresa di detronizzare il Genoa, dominatore assoluto delle ultime edizioni. Che sia l’inizio di un ciclo vincente? Solo il Mundial Cup potrà emettere la sentenza, ma l’impressione è che la squadra di patron Speranza possa davvero scrivere a caratteri cubitali il suo nome nella Hall of Fame del Russetto.
I pronostici pre finale dicono Valencia. Ma il Genoa ha un motto che suona sempre come marchio di fabbrica: il Genoa non muore mai. E lo si capisce subito, quando al 3’ è un colpo di testa di Nando Pagano a rompere gli equilibri del match. Al 5’ però il Valencia rimette a posto le cose, con Liguori che converge al centro e di sinistro batte Coletta. I sessanta secondi che passano dal 12’ al 13’ sono fatali al Genoa, col Valencia che prima sorpassa con Aliberti, poi mette il Nos con Nunziata. The English Boy segna su schema da corner, il bomber corregge in rete dopo un tracciante ancora di uno scatenato Aliberti. Ma il Genoa è una squadra di Highlander: barcolla, soffre, ma trova ancora la forza di rimettersi in piedi. Nei minuti finali Nando Pagano trasforma un calcio di rigore, poi è una puntata da antologia di Davide Pagano a rimettere tutto sulla bilancia. 3-3 e tutti al riposo.
Nella ripresa il Valencia opta per un cambio che alla fine risulterà decisivo: esce Coletta, tra i pali ci va Catapano, eroe della semifinale contro l’Arsenal. Il pararigori ex New Team chiude la porta a doppia mandata, dando il là all’allungo decisivo del Valencia. Al 38’ Liguori trova un diagonale velenoso, Faella – che vince con merito il titolo di miglior portiere del torneo – stavolta non è esente da colpe e si lascia superare. 4-3. E’ il gol che spezza le gambe, pardon le ali, al Grifone. Al 43’ è ancora Aliberti a siglare il 5-3 capitalizzando un 3 contro 1 in ripartenza. Poi, a mandare definitivamente in naftalina il match, ci pensa Emilio Annunziata, che si libera del diretto avversario e beffa Faella con un tocco sotto da applausi. La reazione genoana arriva troppo tardi. Davide Pagano fa 6-4, ma non c’è più tempo. Poco prima del triplice fischio Liguori chiude il match sul 7-4. Cala il sipario. Il Valencia è la nuova regina, ma il Genoa, c’è da scommettersi, si lecca le ferite ma medita la vendetta. Mundial Cup. To be continued…
 
Valencia-Genoa 7-4: il tabellino
Valencia: Coletta, Visone, Liguori, Ruoccolano, Annunziata, Aliberti, Nunziata, Catapano
Genoa: Faella, Pagano D., Fabbrocini, Pagano A., Pagano M., Pagano Na., Pagano Ni.
Arbitri: Sig.ri Carmine Di Gennaro e Giuseppe Abbruzzese
Reti: 3' pt Pagano Na. (G), 5' pt Liguori (V), 12' pt Aliberti (V), 13' pt Nunziata (V), 16' pt Pagano Na. su rig. (G), 19' pt Pagano D. (G); 13' st Liguori (V), 18' st Aliberti (V), 21' st Annunziata (V), 24' st Pagano D. (G), 25' st Liguori (V)

martedì 2 aprile 2013

Valencia-Genoa: il giorno dei giorni!

Il grande giorno è arrivato. L'attesa è finita. Valencia e Genoa (di nuovo) l'una di fronte all'altra. Un duello cominciato da lontano e prolungatosi fino alla fine. Coppa o campionato che sia, non importa: il Grifone ed i bianchi di Spagna si sono sempre ritrovati di fronte nelle gare che contano.
I rossoblù proveranno a difendere il titolo, un'impresa a dir poco epica contro un Valencia che ha sin qui monopolizzato tutti i premi e riconoscimenti in palio. Già campione in Champions e Regular Season, è arrivata la settimana scorsa anche la Supercoppa. Miglior attacco e miglior difesa: numeri che confermano il dna vincente di una squadra costruita per fare scintille.
La partita sembra già chiusa ma l'apparenza talvolta inganna. Al Russetto il Grifone ha sempre gettato il cuore oltre l'ostacolo nelle partite che contano. Non è nell'indole dei fratelli Pagano gettare la spugna: l'Europa League e i due turni ad eliminazione diretta conquistati ai rigori denotano la naturale tendenza dei rossoblù a dare il meglio di se nei momenti chiave della stagione.
Spettacolo assicurato per la gara dell'anno. A seguire grande premiazione presso la sala stampa del Russetto con un presentatore d'eccezione, il giornalista di Calcio Five Network, Antonio Del Vecchio. A margine della premiazione spazio al Mundial Cup, ai sorteggi dei gironi e del calendario. Ore 21, non mancare. Il grande futsal questa sera è di casa al Russetto.