Parte da questo fine settimana una nuova irriverente rubrica. Insieme a Luigi Di Martino, gestore del Centro Sportivo “O’ Russetto” nonché organizzatore della kermesse, stileremo il countdown della settimana. I pro e i contro, le prodezze e le topiche che da qui alla fine daranno colore al Mundial Cup targato 2013. Siete pronti? Si parte!
10 a Nicola Paolella - Forse non se lo aspettava neppure lui di poter tenere a galla il suo Uruguay contro la corazzata Germania: i suoi cinque gol non sono bastati ad evitare la sconfitta, ma può consolarsi con il primato nella classifica cannonieri. Il Matador che non t’aspetti.
9 alla Germania – Nove come le reti messe a segno all’esordio. Manca Aliberti? Ed ecco servito Di Palma. Il vero re del mercato è senza dubbio Tommaso Speranza, la sua Germania è la più seria accreditata alla vittoria finale. Bisognerà fare spazio in bacheca, dopo la World League potrebbe presto arrivare un altro trofeo.
8 alla Colombia – Il nostro Falcao, pardon, Luigi Ammaturo, ha capito la lezione: dallo spento Psg alla pimpante Colombia. Se Tommaso Speranza è il re del mercato, la piazza d’onore è tutta per il capitano dei sudamericani. Due successi su due, entrambi in goleada. La settimana prossima la prova del nove contro l’Italia.
7 al duo Salvati-Vallone – Forse solo al Russetto Barça e Real potevano decidere di unire le forze. Scherzi a parte: l’albiceleste è una squadra di tutto rispetto che, nel momento chiave della kermesse, ha trovato la forza per demolire i campioni in carica della Spagna. Dna da combattenti, vamos Argentina!
6 all’Italia – Sei come i punti portati a casa su due partite. L’ennesima conferma che questa Italia può davvero rompere gli schemi. L’ingresso ai quarti è ormai prossimo ma per testare le ambizioni da primato capita a puntino la sfida alla Colombia di lunedì prossimo. Lassù, in vetta al girone, una è di troppo!
5 alle Far Oer – Da cenerentola del girone B non ci si poteva aspettare un inizio in rampa di lancio ma, contro ogni aspettativa, gli isolani hanno dimostrato grinta da vendere, rischiando di riaprire una gara apparentemente chiusa contro l’Italia. Lì dove non arriva la tecnica è l’ingegno che fa la differenza. Encomiabili.
4 al Vietnam – Fino ad ora altro che spirito di guerra, gli asiatici sono al momento tra le deluse del torneo. Il turno di riposo non potrà che far bene a Prisco Di Palma e soci ma contro le Far Oer, lunedì prossimo, non si può più sbagliare.
3 a Saverio Nunziata – Tre come i gol siglati all’esordio contro l’Uruguay. Chi ha il vizio del gol, d’altronde, non si smentisce mai: il capocannoniere dell’ultima World League ha ancora fame e vuole a tutti i costi anche il titolo di goleador del Mundial Cup. Riuscirà a realizzare il suo desiderio?
2 alla Spagna – Due come le sconfitte di fila rimediate dagli spagnoli. Dov’è finito il cuore degli iberici? Dov’è finita la squadra schiacciasassi della passata edizione? La qualificazione è in pericolo, il campanello d’allarme suona già da un po’.
1 a Giuseppe Giordano – Forse sarà semplicemente un difetto di comunicazione ma il talento dei nigeriani non rispetta le consegne di capitan Ammaturo, alias Ngaglietta. La strigliata gli farà bene? Ai posteri l’ardua sentenza.
0 al Signor Carmine Di Gennaro – Dulcis in fundo, non poteva mancare il richiamo arbitrale. Sia chiaro: non c’è nessun gol fantasma o fallo da rigore non sanzionato da evidenziare, ne approfittiamo però per rigirare il coltello nella piaga in merito alla sua fede calcistica. Su Carmine, di questi tempi, ci vuole proprio coraggio per tifare Inter! C’era una volta il triplete. Appunto, c’era…ora è soltanto uno sbiadito ricordo. Appuntamento alla prossima settimana!
10 a Nicola Paolella - Forse non se lo aspettava neppure lui di poter tenere a galla il suo Uruguay contro la corazzata Germania: i suoi cinque gol non sono bastati ad evitare la sconfitta, ma può consolarsi con il primato nella classifica cannonieri. Il Matador che non t’aspetti.
9 alla Germania – Nove come le reti messe a segno all’esordio. Manca Aliberti? Ed ecco servito Di Palma. Il vero re del mercato è senza dubbio Tommaso Speranza, la sua Germania è la più seria accreditata alla vittoria finale. Bisognerà fare spazio in bacheca, dopo la World League potrebbe presto arrivare un altro trofeo.
8 alla Colombia – Il nostro Falcao, pardon, Luigi Ammaturo, ha capito la lezione: dallo spento Psg alla pimpante Colombia. Se Tommaso Speranza è il re del mercato, la piazza d’onore è tutta per il capitano dei sudamericani. Due successi su due, entrambi in goleada. La settimana prossima la prova del nove contro l’Italia.
7 al duo Salvati-Vallone – Forse solo al Russetto Barça e Real potevano decidere di unire le forze. Scherzi a parte: l’albiceleste è una squadra di tutto rispetto che, nel momento chiave della kermesse, ha trovato la forza per demolire i campioni in carica della Spagna. Dna da combattenti, vamos Argentina!
6 all’Italia – Sei come i punti portati a casa su due partite. L’ennesima conferma che questa Italia può davvero rompere gli schemi. L’ingresso ai quarti è ormai prossimo ma per testare le ambizioni da primato capita a puntino la sfida alla Colombia di lunedì prossimo. Lassù, in vetta al girone, una è di troppo!
5 alle Far Oer – Da cenerentola del girone B non ci si poteva aspettare un inizio in rampa di lancio ma, contro ogni aspettativa, gli isolani hanno dimostrato grinta da vendere, rischiando di riaprire una gara apparentemente chiusa contro l’Italia. Lì dove non arriva la tecnica è l’ingegno che fa la differenza. Encomiabili.
4 al Vietnam – Fino ad ora altro che spirito di guerra, gli asiatici sono al momento tra le deluse del torneo. Il turno di riposo non potrà che far bene a Prisco Di Palma e soci ma contro le Far Oer, lunedì prossimo, non si può più sbagliare.
3 a Saverio Nunziata – Tre come i gol siglati all’esordio contro l’Uruguay. Chi ha il vizio del gol, d’altronde, non si smentisce mai: il capocannoniere dell’ultima World League ha ancora fame e vuole a tutti i costi anche il titolo di goleador del Mundial Cup. Riuscirà a realizzare il suo desiderio?
2 alla Spagna – Due come le sconfitte di fila rimediate dagli spagnoli. Dov’è finito il cuore degli iberici? Dov’è finita la squadra schiacciasassi della passata edizione? La qualificazione è in pericolo, il campanello d’allarme suona già da un po’.
1 a Giuseppe Giordano – Forse sarà semplicemente un difetto di comunicazione ma il talento dei nigeriani non rispetta le consegne di capitan Ammaturo, alias Ngaglietta. La strigliata gli farà bene? Ai posteri l’ardua sentenza.
0 al Signor Carmine Di Gennaro – Dulcis in fundo, non poteva mancare il richiamo arbitrale. Sia chiaro: non c’è nessun gol fantasma o fallo da rigore non sanzionato da evidenziare, ne approfittiamo però per rigirare il coltello nella piaga in merito alla sua fede calcistica. Su Carmine, di questi tempi, ci vuole proprio coraggio per tifare Inter! C’era una volta il triplete. Appunto, c’era…ora è soltanto uno sbiadito ricordo. Appuntamento alla prossima settimana!
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